#Londra: #Incendio Alla #grenfelltower, 2 ragazzi italiani dispersi

"Difficile che ci siano altri superstiti nel grattacielo"

15 Giugno 2017   10:50  

E' di almeno 12 morti e decine di feriti il bilancio dell'incendio del grattacielo residenziale di 24 piani a North Kensington, scoppiato ieri nel cuore di Londra: si teme una strage. Le autorità, infatti, non si aspettano di trovare altre persone vive all'interno della torre. 'Ci vorranno settimane per controllare tutto l'edificio', afferma il capo dei vigili del fuoco, aggiungendo che ancora non si sa il numero delle vittime. 

Tra i molti dispersi ci sono due giovani fidanzati italiani. Gloria Trevisan e Marco Gottardi, entrambi veneti: 27 e 28 anni, architetti, nella capitale britannica dal marzo scorso.

Gloria Trevisan, 27enne di Camposampiero, in provincia di Padova, e Marco Gottardi, 27enne di San Stino di Livenza in provincia di Venezia, abitavano all'ultimo piano del grattacielo andato in fiamme e non sarebbero riusciti a scappare.

Mio cugino Marco Gottardi e la sua ragazza abitavano al 23esimo piano della Grenfell Tower che è stata distrutta dall'incendio. Se qualcuno li vede, per favore mi contatti il più presto possibile. Non ho notizie da loro dalla scorsa notte, i loro cellulari sono spenti. Prego Dio che stiano bene. Per favore, aiutatemi e condividete. Grazie

è il post che Pamela Pizziolo ha pubblicato su Facebook dopo l'incendio che ha distrutto la Grenfell Tower di Londra.

Il messaggio è stato condiviso da migliaia di utenti.


Testimoni raccontano di scene come l'11 settembre: 'La gente si lanciava dalle finestre'. Polemiche sulla sicurezza. 

Ed è salvo un bimbo lanciato nel vuoto dalla mamma e preso al volo da un uomo.

Si contano decine di feriti, ricoverati in sei ospedali. Una ventina sono in gravi condizioni. Dopo le prime verifiche sull'edificio, è stato scongiurato il rischio di collasso della torre.

Intanto è stato rinviato l'annuncio dell'accordo di governo. "Profondamente rattristata per la perdita di vite". E' il commento della premier britannica Theresa May. Mentre il leader laburista, Jeremy Corbyn, chiede che il governo riferisca in Parlamento.

 

Stampa Gb denuncia, tragedia evitabile  - Sulla stampa britannica campeggia l'immagine della Grenfell Tower di Londra in fiamme come un atto d'accusa. Ad accompagnarla titoli che denunciano il catastrofico e micidiale incendio di ieri nel grattacielo popolare di North Kensington, a Londra, come una tragedia di fatto annunciata e molto probabilmente evitabile. Il Times titola "Il disastro in 15 minuti", indicando il tempo approssimativo che il fuoco ha impiegato a propagarsi nella struttura, per poi rievocare alcuni dei particolari più spaventosi della vicenda e sottolineare come gli abitanti avessero denunciato per tempo il rischio che quel palazzo potesse rivelarsi "una trappola". Mentre il Guardian punta direttamente sulle denunce inascoltate accusando: "Gli avvertimenti erano stati ignorati". Stessa lunghezza d'onda sul conservatore Daily Telegraph, che parla di una strage che "aspettava di accadere": covata dalla noncuranza di chi avrebbe dovuto raccogliere gli allarmi. Anche i tabloid sono critici, col Daily Mail che si chiede: "Come diavolo è potuto accadere?", e il Sun, "Gli avevano detto che era sicuro".

Monta la polemica sulla sicurezza. Si parla sempre più infatti di una tragedia annunciata dal comitato di inquilini, il Grenfell Action Group, che aveva lanciato negli anni numerosi allarmi, rivolgendosi in primo luogo alla ditta proprietaria dell'immobile, la Kensington and Chelsea Tenant Management Organisation (KCTMO), che li aveva rassicurati affermando che era tutto in regola. La torre era stata sottoposta di recente a un lavoro di ristrutturazione da 8,6 milioni di sterline, fra cui un nuovo rivestimento con materiale isolante, che si era concluso nel maggio 2016. Ma i residenti avevano avanzato forti dubbi sui lavori, sull'utilizzo massiccio di pannelli in plastica, quindi infiammabili, e sul fatto che i rischi di un incendio del palazzo rimanevano molto alti. Come se non bastasse le misure antincendio spiegate in appositi cartelli invitavano i residenti a chiudersi in casa e aspettare i pompieri. Non solo, non ha funzionato il sistema antincendio e nemmeno gli spruzzatori che possono contenere la diffusione delle fiamme. Un fatto simile era accaduto nel 2009 nel sud di Londra, quando era divampato un incendio in un condominio, la Lakanal House, e in quel caso erano morte sei persone.


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