Lotta alla mafia, maxi blitz dei carabinieri arrestati 13 affiliati cosca latitante Matteo Messina D

16 Giugno 2020   09:09  

Sigillato un nuovo patto mafioso tra i  boss del feudo del latitante Matteo Messina Denaro e gli affiliati  residenti negli Stati Uniti.

E' quanto emerge dall'operazione dei  Carabinieri del Comando provinciale di Trapani che all'alba di oggi  hanno arrestato 13 persone. Tra gli arrestati anche Francesco Domingo, detto  'Tempesta', ritenuto dagli investigatori "autorità di vertice tra le articolazioni mafiose trapanesi", e "vicino a Messina Denaro". 

Domingo viene "riconosciuto anche negli Stati Uniti d'America ove come noto si sono da tempo insediate e sviluppate  ''cellule'' di Cosa Nostra". L'uomo ha già subito diverse  condanne, anche per associazione mafiosa. E, secondo quanto emerge  dall'indagine, dopo ogni scarcerazione sarebbe tornato a guidare il  mandamento mafioso di Castellammare del Golfo (Trapani).

L'inchiesta è coordinata dalla Dda di Palermo.  Gli arrestati sono accusati di  associazione di tipo mafioso, estorsione, furto, favoreggiamento, violazione della sorveglianza speciale e altro, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. Altre 11 persone sono state denunciate a piede libero. Eseguite inoltre decine di perquisizioni.    

"Numerose sono state infatti le visite, intercettate dalle microspie e telecamere dei Carabinieri, di esponenti mafiosi della famiglia  italo-americana Bonanno di New York che aggiornavano il capo mafia  castellammarese delle dinamiche e degli equilibri di Cosa Nostra  oltreoceano", dicono ancora gli inquirenti. 

 Ma i mafiosi americani "chiedevano anche a Domingo l'autorizzazione  per interloquire con altri esponenti del mandamento di Alcamo,  peroravano le cause di conoscenti in patria, nonché veicolavano  messaggi tra Domingo e i sodali in America". "Proprio con riferimento  ai rapporti con Cosa Nostra statunitense Domingo incontrava,  riservatamente nell'estate del 2018, anche il boss di Sciacca  (Agrigento) Accursio Dimino, poi arrestato nel novembre dello scorso  anno, e successivamente i suoi emissari", spiegano i Carabinieri del  Nucleo investigativo guidati dal tenente colonnello Antonio Merola.

Nell'ambito dell'operazione risulta indagato anche il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, eletto nel 2018 con una lista civica di  centrodestra. All'alba sono stati perquisiiti il suo ufficio e la sua  abitazione. Indagato pure un ex consigliere comunale di Castellamare del Golfo che aveva chiesto al boss di attivarsi per il recupero di un mezzo agricolo che gli era stato rubato, nonché un avvocato, ex consigliere Comunale di Trapani, che aveva concorso con Domingo e Francesco Virga nella estorsione ad un imprenditore agricolo.

 Il blitz denominato "Cutrara" dei militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, coordinati dalla Dda di Palermo, ha colpito duramente la famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo. 

L'operazione ha visto impegnati impegnati 200 militari dell'Arma con il supporto di unita' navali, aere e reparti specializzati come lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, nonché unità cinofile per la ricerca di armi 


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