Sotto inchiesta cinque dirigenti per sospetti di omissione di atti d'ufficio e interruzione di pubblico servizio, per chiarire le cause del sovraffollamento.
La Procura della Repubblica di Pescara ha avviato un'indagine sulle prolungate attese e sulla presunta negligenza nei confronti dei pazienti al Pronto Soccorso dell'ospedale cittadino. L'inchiesta, condotta dal procuratore Giuseppe Bellelli con il sostituto Gennaro Varone, ha portato all'emissione di cinque avvisi di garanzia. I destinatari sono Vero Michitelli, attuale direttore generale della Asl di Pescara, il suo predecessore Vincenzo Ciamponi, l'ex direttore sanitario Antonio Caponetti (ora in pensione), il direttore medico ospedaliero Valterio Fortunato e il direttore sanitario Rossano Di Luzio. La notizia è stata riportata dal quotidiano Il Centro.
Le ipotesi di reato includono omissione di atti d'ufficio, interruzione di pubblico servizio e abbandono di persone incapaci. L'obiettivo dell'inchiesta è individuare le ragioni dietro il costante sovraffollamento e le condizioni critiche del pronto soccorso. Secondo quanto pubblicato da Il Centro, il capo d'imputazione si basa su numerose criticità segnalate dalla responsabile del pronto soccorso, la dottoressa Tiziana Ferrara.
La Procura accusa i dirigenti di non aver agito con la necessaria tempestività, mantenendo una condizione di inerzia amministrativa e omettendo di adottare provvedimenti indispensabili per la sanità pubblica. Tra gli elementi raccolti durante le indagini emergono casi di pazienti costretti ad attendere in barella fino a nove giorni prima di essere trasferiti al reparto appropriato.
Il procedimento ha suscitato ampio interesse, mettendo in luce problematiche strutturali e gestionali che, se confermate, potrebbero portare a conseguenze significative per l'intera dirigenza sanitaria locale.