Rita Consorte, giornalista e attivista, è stata trovata senza vita nella sua casa di Spoltore all'età di 48 anni. Figura nota nel panorama giornalistico abruzzese, Rita si era distinta per il suo impegno a favore dei lavoratori precari e delle persone con disabilità, categorie a cui lei stessa apparteneva, vivendo con una modesta pensione di 300 euro al mese.
Orfana di genitori e rimasta sola dopo la morte della zia e del fratello, Rita aveva dovuto affrontare negli ultimi anni gravi problemi di salute, che l'avevano costretta ad abbandonare il lavoro. La sua passione per il giornalismo, e in particolare per il Pescara Calcio, l'aveva portata a lottare con determinazione per i diritti dei più deboli, arrivando persino a incatenarsi in piazza Italia, davanti alla Prefettura, per rivendicare il diritto al lavoro.
Rita era stata recentemente ricoverata in ospedale a causa di un malore e, dopo essere stata dimessa, si era trasferita nella sua abitazione, dove è stata trovata priva di vita da una donna che l'assisteva. La notizia della sua scomparsa ha suscitato profondo cordoglio nella comunità, in particolare tra i colleghi dell'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo, che ricordano la sua instancabile dedizione alla professione nonostante le difficoltà.
In un messaggio di cordoglio, l'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo ha sottolineato il coraggio e la passione con cui Rita ha sempre difeso la dignità del lavoro giornalistico, anche di fronte a discriminazioni e ostacoli. Anche il Sindacato dei giornalisti abruzzesi (Sga) e l'Unione Stampa Sportiva Italiana (Ussi) hanno espresso il loro dolore per la perdita di una collega che ha lottato con forza per le cause in cui credeva, e che ha lasciato un vuoto nel cuore di chi l'ha conosciuta e apprezzata.