Ma le C.A.S.E. a chi convengono?

22 Luglio 2009   15:27  

L'avvocato Fausto Corti, nelle pagine del periodico aquilano, esule sulla costa, Il Controaliseo, torna ad avanzare, conti alla mano, dubbi sul piano C.A.S.E.

''Anche i migliori sbagliano, figuriamoci i peggiori. E noi di Controaliseo un errore l’abbiamo commesso concludendo che con i soldi delle Palazzine di Bertolaso (700 milioni per un costo al metro quadro di 2.700 euro) si sarebbero potuto costruire case in legno per tutti gli aquilani, consentendo a tutti di rientrare in città nel giro di qualche settimana. Perché le cose sono molto migliori, o peggiori secondo il punto di vista.
Basta difatti accedere al sito della Protezione civile per scoprire che sono previsti due progetti per garantire a chi ha perso la casa una accoglienza “senza container in abitazioni durevoli e sicure”.

Il primo è il trattamento speciale del progetto CASE, riservato al solo Comune dell’Aquila, che vede l’Impresa costruzioni Bertolaso impegnata nell’erezione di interi quartieri per ospitare provvisoriamente i senza tetto, con lo spirito di chi, dovendo prendere un taxi, compra licenza, vettura e assume l’autista.

Il secondo riguarda gli altri comuni del cratere e consiste nella costruzione di “case in legno”, anch’esse “abitazioni durevoli e sicure”.

Orbene, e qui abbiamo sbagliato, lo stesso sito della Protezione civile ci dice le case in legno costano € 760,00 al mq. (come riportato nel bando di gara) per cui costruire la medesima superficie delle palazzina del Piano CASE, dichiarata dalla Protezione civile in mq. 255.000, entro il mese di settembre costerà circa 190 milioni, senza considerare i ribassi d’asta. Il che ci impone una rettifica: non solo scegliendo di costruire le “case in legno” con i 700 milioni si sarebbe data una casa a tutti gli aquilani ma sarebbe avanzato qualcosa, suppergiù un centinaio di milioni, per la ricostruzione.
Con l’ulteriore vantaggio che le “case in legno” sono smontabili e verranno rimosse una volta finita l’emergenza, facendo tornare come prima il territorio dei fortunati comuni a cui sono destinate.

A differenza degli aquilani, sulle cui spalle, una volta rientrati nelle loro case e svuotate le palazzine del Costruttore di Rotarorie, resterà la tassa di 3.500 appartamenti vuoti, utili solo a chi li ha costruiti, e soprattutto a chi li ha progettati, ne dirige in lavori e ne curerà i collaudi, alcosto di decine di milioni di euro.''

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