Maltempo nel teramano. Rischio dissesti

03 Giugno 2010   10:48  

Notte di pioggia incessante nelle aree interne del teramano. Piogge torrentizie che hanno allagato gli scantinati soprattutto a Montorio al Vomano e nei comuni situati ai piedi del Gran Sasso. La grande quantità di pioggia caduta ha portato con sé verso valle detriti e fango, creando numerosi disagi alla circolazione stradale interna mentre, finora, non sono stati segnalati smottamenti del terreno. Diverse squadre di pompieri sono state impegnate durante la notte.


Piogge incessanti e maltempo imprevisto, data la stagione. Quasi estate e si registrano fenomeni quasi invernali. Uno scampolo di inverno o una cambiamento climatico ormai strutturale che porterà, sempre più negli anni, a estati fredde? Certo l'eruzione del vulcano islandese sotto il ghiacciaio Eyjafjallajokull ha fatto supporre agli studiosi il rischio di abbassamento della temperatura "ceneri e i gas del vulcano sono immessi nell'atmosfera, rimangono in sospensione nell'aria e possono provocare un assorbimento della radiazione solare e, quindi, un abbassamento della temperatura" specifica Franca Mangianti, responsabile dell'Osservatorio Meteorologico del Collegio Romano. "Le particelle di polveri e ceneri nell'aria formano un nucleo di condensazione che va ad appesantire il vapore acqueo delle goccioline delle nubi che - spiega la meteorologa del Collegio Romano - aumentate di peso e volume, precipitano sotto forma di pioggia".
Forse le piogge incessanti e le basse temperature sono già un riflesso di quella eruzione?

Di certo c'è che a fronte dell'imprevista quantità di piogge il nostro ambiente non è più preparato. "In Italia, dice la Protezione civile, il rischio idrogeologico è diffuso in modo capillare e rappresenta per il nostro Paese un problema di notevole rilevanza, visti gli ingenti danni arrecati ai beni e, soprattutto, la perdita di moltissime vite umane." 

L'Abruzzo fa parte dell'Italia e non è esente dal fenomeno del dissesto idrogeologico, come anche la città di Teramo. A Teramo, per esempio, non c'è nessuna prevenzione, nessuna programmazione, nessuna previsione del rischio idrogeologico.
Il rischio idrogeologico , che "è stato fortemente condizionato dall'azione dell'uomo e dalle continue modifiche del territorio che hanno, da un lato, incrementato la possibilità di accadimento dei fenomeni e, dall'altro, aumentato la presenza di beni e di persone nelle zone dove tali eventi erano possibili e si sono poi manifestati, a volte con effetti catastrofici" , incombe anche nel territorio che circonda Teramo.
Sulla collina di Colleparco e sulla frazione di Miano, le due zone periferiche a nord e a sud della città interessate da un recente sviluppo edilizio, da tempo incombono rischi di frana, diversi smottamenti si sono verificati negli ultimi anni causando ingenti danni a strade e edifici.
Un recente studio ha individuato circa 1200 dissesti sul territorio regionale. Tra gli eventi più importanti che hanno riguardato l'Abruzzo negli ultimi anni sono da ricordare l'alluvione di Pescara del 9 e 10 aprile 1992, quella di Pineto del 9 luglio 1999, oltre agli eventi del 23-26 gennaio 2003, quando le piogge intense e persistenti causarono danni e disagi diffusi nelle province di Chieti, Pescara e Teramo.

 

 

 

 


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