l governo potrebbe ridurre drasticamente i sussidi alle famiglie, con il settore dell’edilizia e della casa tra i più colpiti.
Secondo Assoutenti, il 2025 potrebbe essere un anno di forti ridimensionamenti per molti bonus e incentivi riconosciuti alle famiglie. L’associazione segnala che il comparto edilizio sarà tra quelli più interessati dai tagli previsti nella prossima Legge di Bilancio, mettendo a rischio la continuità di numerosi sussidi. Bonus mobili, bonus decoder e bonus ristrutturazione potrebbero infatti subire importanti modifiche o essere del tutto eliminati, mentre altri incentivi come il bonus psicologo, le carte Cultura e Dedicata a te rischiano la stessa sorte.
Stando agli ultimi dati, il costo totale dei bonus edilizi concessi dal 2020 al 2024 è stimato intorno ai 220 miliardi di euro. Un peso che, secondo le analisi di Assoutenti, si traduce in un onere di circa 8.527 euro per ogni famiglia residente e 3.679 euro per ogni cittadino, compresi i neonati. Anche gli stanziamenti per i bonus non legati all’edilizia sono stati significativi, raggiungendo i 2 miliardi di euro solo nel 2024. Questa sproporzione mette in luce la vastità delle risorse allocate per sostenere le famiglie italiane.
L’associazione sottolinea che molte di queste agevolazioni potrebbero non essere rinnovate a partire dal 31 dicembre. Tra i sussidi in scadenza figurano l’ecobonus, con detrazioni fiscali del 75% per interventi di riqualificazione energetica degli edifici; il sismabonus, che prevede agevolazioni fino all’85% per lavori antisismici su abitazioni e immobili produttivi; e il bonus Verde, con una detrazione del 36% per la sistemazione delle aree verdi degli edifici privati. Anche il bonus mobili ed elettrodomestici, dedicato all’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici efficienti dal punto di vista energetico, è tra le misure che rischiano di essere tagliate.
Non meno incerta è la situazione del bonus decoder TV, che offre un contributo fino a 50 euro per l’acquisto di televisori e decoder compatibili con i nuovi standard tecnologici di trasmissione.
Alcuni bonus sono già stati colpiti da ridimensionamenti. Il superbonus per i lavori condominiali, ad esempio, scenderà dal 70% al 65% nel 2025 e sarà limitato ai lavori approvati entro il 17 febbraio 2023, con spese documentate entro il 29 marzo 2024. Il bonus ristrutturazione passerà dal 50% su un massimo di 96.000 euro al 36% su un tetto massimo di 48.000 euro.
La lista dei sussidi a rischio è lunga e comprende anche il bonus mamme disoccupate, il bonus bollette (per servizi come acqua, energia e telecomunicazioni), il bonus psicologo, il bonus asilo nido, la carta del merito, la carta acquisti, la carta Dedicata a te e il bonus animali domestici. Assoutenti avverte che la riduzione o l’eliminazione di questi benefici potrebbe avere un impatto significativo sulle famiglie italiane, soprattutto quelle in condizioni di maggiore fragilità economica.
Resta da vedere quali decisioni verranno prese nell’ambito della prossima Manovra, ma il timore è che molte delle agevolazioni che hanno sostenuto le famiglie negli ultimi anni possano essere drasticamente ridotte o scomparire del tutto.