Margiotta replica sulla presunta aggressione

Riceviamo e pubblichiamo

24 Gennaio 2010   07:28  

Anche se non avrebbe il diritto di chiederlo, pubblichiamo integralmente la lunga lettera del Sig. Giovanni Margiotta, manifestando quello che i nostri lettori già sanno, qui in Abruzzo24ore.tv non viene censurato nessuno e nessuno sarà mai "cassato". a seguire la replica del direttore e dell'editore della nostra testata.

GIOVANNI MARGIOTTA, VICEPRESIDENTE DEL COMITES DI MARACAIBO E PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI ABRUZZESI IN VENEZUELA…ATTACCATO A SUON DI DIFFAMAZIONI!

Avrei preferito non replicare alla campagna denigratoria nei miei confronti da un articolo pubblicato dalla pagina web Abruzzo24oretv e firmata dal suo editore, circa il mio alterco con un funzionario del Consolato d’Italia in Maracaibo, il Sr. Daniele Pedone, ma dopo aver ricevuto da ogni parte messaggi di solidarietá e stima, mi vedo in obbligo di farlo. Sono un veterano dell’emigrazione italiana, giunto in Venezuela nel 1955. Ho dedicato disinteressatamente gran parte della mia vita alla tutela dei diritti della collettivitá italiana qui residente. Sempre mi sono battuto per le giuste rivendicazioni dell’italiano all’estero e oggi continuo a farlo come vicepresidente del Comites (sono stato il terzo piú votato nella circoscrizione) e proprio per tutelare la nostra comunitá, durante una seduta, presente anche il dirigente scolastico del Consolato Vincenzo Spezza, che non si sa cosa abbia riferito in Consolato, ho riportato le costanti lamentele dei connazionali riguardo al trattamento agli utenti del Consolato, spiegando che negli Uffici ci sono alcuni elementi di disturbo che causano nervosismo tra gli impiegati e di questo ne risentono i connazionali che si recano allo sportello. Non solo. Sempre leale ai miei principi, ho dovuto purtroppo porre reclamo riguardo il funzionamento del Comites ed ho chiesto informazione sull’esito del controllo effettuato dal Consolato che ha accusato delle incongruenze nei bilanci. Il giorno successivo, chiamando il Console per intervenire a favore di un corregionale in stato di bisogno, la mia telefonata veniva intercettata dal funzionario in questione (Daniele Pedone, che si é sentito chiamato in causa) e senza mezzi termini mi rivolgeva una serie di pesanti offese personali senza darmi opportunitá di replica. Di questo esiste un mio esposto di denuncia per il suo comportamento presso il Consolato, Ambasciata, Cgie e MAE, di cui attendo ancora risposta. Dopo alcune settimane, incontrandomi a tu per tu con il Sig. Pedone nella Casa d’Italia, dopo avermi rivolto un gesto provocatorio, mi sono avvicinato chiedendogli spiegazioni delle sue offese telefoniche nei miei riguardi in veste di vicepresidente del Comites. É completamente falso ció che afferma l’individuo, e cioé che io lo abbia colpito: io non l’ho nemmeno sfiorato. Intanto, un figlio del presidente della Casa d’Italia (che é anche presidente del Comites), mi ha afferrato con veemenza al petto allontanandomi dalla scena. Non contento, il Sig. Pedone ha sporto denuncia per aggressione contro la mia persona presso la Casa d’Italia. Di lí la mia sospensione che, tra l’altro, presenta chiare irregolaritá nella procedura della decisione oltre che forti conflitti di interesse di tenore famigliare, sociale e politico, (é giá cominciata la campagna elettorale per il rinnovo del Comites) totalmente arbitraria e priva di fondamento. Di questo si stanno incaricando i miei legali. Ora, non soddisfatto, l’editore pubblica una lettera inviatagli dal funzionario per mezzo di un amico anonimo ( e sappiamo chi é), con tutta una serie di false accuse e tra l’altro pieno di inesattezze. Il fatto non accadeva alle 23.00, bensí all' 1.00; non era presente il Console; io non sono cittadino italo-venezuelano, bensí italiano; il figlio del Presidente della Casa d'Italia e del Comites, é intervenuto veementemente senza motivo per sua spontanea volontá; le grida da parte mia, non esistono, visto che si ammette che sono rauco, non per raffreddore ma per una cordectomia.Ho taciuto finora perché non é mio stile alimentare polemiche, ma mi vedo costretto a farlo, visto che l’editore é molto interessato ad andare a fondo nella questione per creare ancora zizzanie come di sua abitudine.Vorrei domandare al giornalista, cosa c'entra il titolo di Federazione di Associazioni Abruzzesi in Venezuela in questa vicenda? É risaputo che da un anno e qualche mese della mia presidenza le cose sono cambiate per il bene e non per il male della comunitá. Abbiamo tagliato i vizi e le persone che li alimentavano. Questo fa male, lo so, per chi ci marciava e l’editore in questione é abituato a fare informazione con compromessi. In quanto agli abruzzesi non basta il successo della raccolta dei fondi per i terremotati dell'Aquila, che la sola Federazione ha raccolto tanto quanto altre quattro organizzazioni messe insieme? Ha fatto molto male l'ultimo successo della Prima Settimana Abruzzese, organizzata dalla Federazione delle Associazioni Abruzzesi, alla cui cena con la presentazione della Prima Miss Abruzzo in Venezuela l’editore ha assistito assieme alla sua accompagnatrice ed a un suo amico senza accreditarsi come giornalista usufruendo dell'ingresso e della cena gratuitamente? A chi non é piaciuto che sotto la mia presidenza, la Federazione abbia ripreso vita e importanza, dopo averla portata da due a dieci associazioni in tutto il territorio nazionale, con 4.251 iscritti?  Certamente ad alcuni. Lo dimostrano i frequenti attacchi alla mia persona da parte sua e di altra stampa faziosa. La sua intenzione di danneggiarmi sia in Abruzzo che in Venezuela e nel resto del mondo é chiara, visto che la notizia l'ha spedita a tutte le agenzie di stampa italiana all'estero, alla stampa e televisioni abruzzesi, persino alla Carispaq dell'Aquila, oltre che averla inviata via e-mail a indirizzi privati di cui solo qualche rappresentante della comunitá italiana in Venezuela ne é in possesso e so bene chi sia. Con quale morale, dunque, l’editore viene a fare la predica sull'onestá del mio comportamento? Non é stata colpa mia, Sig. editore, bensí del Comitato Organizzatore della Settimana Abruzzese a non accettare il suo preventivo milionario per l'allestimento ed organizzazione dell’evento a Suo unico ed esclusivo profitto...La comunitá abruzzese é piú unita che mai e  ha dimostrato la sua coesione recentemente nella raccolta dei fondi a favore dei terremotati d’Abruzzo. Per quanto riguarda la legalitá dell’elezione dei delegati del CRAM, rappresentanti della Federazione Abruzzese, invito l’editore e chiunque altro abbia dei dubbi, a dirigersi all’Ufficio Emigrazione della Regione Abruzzo per esatte informazioni. Sfortunatamente per Lei, dopo la pubblicazione dei suoi articoli, ho avuto la conferma della stima e fiducia che le autoritá regionali in Patria e all'estero hanno dimostrato a me ed alla mia famiglia, cosí come le Associazioni Abruzzesi ed amici e conoscenti in genere. "Il Margiotta" infatti é conosciuto per la sua rettitudine ed il suo impegno a favore della comunitá italiana in Venezuela e per l'unione e fratellanza degli abruzzesi.Cosa ha fatto Lei, Sig. editore, in Venezuela, oltre che vivere alle spalle della comunitá italiana e in particolare quella abruzzese?Per concludere: La mia condotta di vita é a portata di tutti e posso camminare a testa alta. Tutto é accaduto per attuare in giustizia. Se il motivo della mia sospensione da un club privato é quello di aver tutelato la collettivitá italiana, tornerei a farlo e invece di cinque mesi, mi prenderei volentieri anche un anno.
Giovanni Margiotta

 

LA REPLICA DEL DIRETTORE DI ABRUZZO24ORE.TV

Una lunga lettera piena di significati e che lascia ben presto spazio ad un attacco virulento alla nostrà libertà (non solo di stampa) quella che il sig. Margiotta Presidente sospeso della Federazione della associazioni abruzzesi in Venezuela scrive, tanto bella da meritare anche un commento.

Il Presidente sospeso non si è limitato a spiegarci la sua versione dei fatti, ma ne ha approfittato per continuare ad attaccare la nostra testata.

A questo gioco ci siamo stancati di prestare il fianco.
Cerchiamo di fare chiarezza:
La testata che io mi pregio di dirigere ha sempre accolto la testimonianza del Margiotta e ciò è dimostrato dalla presenza dello stesso a quasi tutte le nostre iniziative, il mio giornale lo ha sempre invitato alle nostre dirette fra i "due mondi" volte a sensibilizzare l'Abruzzo e la politica che conta alle esigenze degli emigrati soprattutto in Venezuela, visto che il nostro editore il giornalista Gianfranco Di Giacomantonio ha sede lavorativa a Maracay.

Di questi appuntamenti sempre svoltisi gratuitamente e con spese a totale carico del nostro editore (Di Giacomantonio per l'appunto) il Margiotta ha approfittato per parlare di se e del suo ruolo che altrimenti in Abruzzo nessuno conoscerebbe.

La grande solidarietà degli italiani in Venezuela

Un ponte di solidarietà tra Abruzzo e Venezuela

Rinnovato impegno di Pagano verso le associazioni in Venezuela

Pagano incontra le associazioni di abruzzesi in Venezuela

Il Presidente Margiotta conclude l'incontro in Venezuela

'NDuccio: ''Non so perché mi fate tanti complimenti…''

Gli abruzzesi in Venezuela si incontrano

Nata a Merida (Venezuela) una nuova Associazione di abruzzesi

Giovanni Margiotta nuovo Presidente

Nuovo statuto per la Federazione abruzzesi in Venezuela

Rapimento del pescarese Rossi a Maracaibo

Potremmo andare avanti per molto, ma basti cliccare qui per una breve ricerca del nome Margiotta.

 

LA PRIMA SETTIMANA ABRUZZESE IN VENEZUELA

Veniamo alla settimana abruzzese in Venezuela che si è pregiata della partecipazione della delegazione del Consiglio regionale dell'Abruzzo con in testa il suo presidente Nazario Pagano.

Chi fu a mettere in contatto il Margiotta col nostro presidente? Proprio chi scrive, essendo stato così lungimirante da approfittare di una breve visita del Margiotta in Italia e di una trasmissione tra le associazioni abruzzesi in venezuela e proprio Nazario Pagano.

Paternità che l'indomani abbiamo dovuto rivendicare visto che il suo giornale di famiglia si era "dimenticato" di attribuirci.

Per non parlare, poi, della diretta organizzata con la Presidente della Provincia dell'Aquila Stefania Pezzopane ed il Sindaco Massimo Cialente alla quale il presidente della Regione Gianni Chiodi ha mandato il suo saluto organizzata per le donazioni fatte dai nostri compaesani venezuelani ai terremotati dell'Aquila che il Margiotta quasi si attribuisce a titolo esclusivo, come se si potesse chiederne l'esclusiva!
Infine l'accusa più infamante rivolta a tutti i ragazzi di abruzzo24ore.tv quella di interessi privati e preventivi non accettati, addirittura milionari!
Signori siamo seri, il Margiotta scherza è evidente, ci si accusa di aver chiesto se interessava qualche approfondimento da trasmettere negli spazi consentiti?

Siamo noi servizio pubblico?

Siamo anche noi un canale commerciale che in appositi spazi trasmette trasmissioni sponsorizzate a pagamento, cos'è questo un crimine?

Abruzzo24ore.tv non ha ricevuto alcun pagamento per le costosissime dirette organizzate, per la cronaca svolta anche a rischio della vita dei suoi inviati in zone quantomeno pericolose in Venezuela e sud America.
La mia testata ha anzi portato alla ribalta le problematiche dei nostri concittadini emigrati e questo lo ha fatto col suo gruppo dal primo documentario girato lì e continuerà a farlo.

Il Margiotta non tenti di trascinarci in beghe e dispute da quartierino, noi qui abbiamo problemi seri, anche li i nosti concittadini li hanno, ma il Margiotta nella sua gabbia dorata non se ne accorge. Mai nonostante il nostro lavoro una parola di gratitudine, due righe per ricordare quanto la nostra testata stava facendo.
Ovvio fa male che qualcuno in 4 anni faccia ciò che dal 1955 il Margiotta non ha mai fatto e cioè spezzare quel clima di omertà sulla madrepatria, fa male non avere più il controlo esclusivo della stampa.

Il progresso è anche questo che il Margiotta si abitui, dopotutto avrà tempo di meditare.

Gentilmente
Luca Di Giacomantonio

Direttore responsabile
www.abruzzo24ore.tv
Rete 8 - Telemare Aq


P.s. Non capiamo ancora bene il "santino" del nostro editore allegato alla sua mail.

La presente è da considerarsi replica alla missiva recapitataci e da noi pubblicata, mero attacco alla nostra libertà d'informazione o avvertimento?
Alcune accuse che abbiamo omesso di contestare non meritano neanche la nostra attenzione in quanto attestano nostro insindacabile giudizio e libertà.

 

LA DOVEROSA RISPOSTA DEL NOSTRO EDITORE

Ho riflettuto molto prima di scrivere qualcosa sulla nota inviataci dal Presidente della Federazione delle associazioni abruzzesi in Venezuela Giovanni Margiotta, in fondo la risposta migliore che si potesse dare già è stata data dal nostro giornale che ha pubblicato la sua lettera.
Non perché avesse diritto ad una replica, tono e stile non lo consentivano, né perché intimoriti dalle sue minacce telefoniche,  ma solo per dimostrare se ce ne fosse bisogno, che noi non abbiamo nulla da nascondere.
La nostra abitudine professionale è restare ai fatti, avere prova di quello che si scrive, informare i lettori delle cose certe e verificabili.
Ma veniamo “ai fatti”, la circostanza dell’incidente, chiamiamolo così, avvenuto nella Casa d’Italia di Maracaibo il 24 ottobre 2009 era cosa nota a tutti in quanto la presenza di circa 400 persone non consentiva sicuramente di trattare la cosa in maniera riservata.
Protagonisti, comparse e collettività tutta erano a conoscenza dell’accaduto, i “rumori” erano già abbastanza forti all’inizio di dicembre 2009, ma noi per correttezza professionale non abbiamo prestato ascolto ai pettegolezzi, abbiamo aspettato l’inchiesta e la decisione della commissione disciplinare della Casa d’Italia di Maracaibo, che ha comminato al Margiotta 5 mesi di espulsione, prima di dare la notizia.
Successivamente abbiamo ricevuto le precisazioni dell’aggredito, Danilo Pedone, che abbiamo riportato evidenziando che si trattava di dichiarazioni personali dell’interessato.
Di che denigrazione parla il Sig. Margiotta forse il delitto è quello d'aver riportato che le le elezioni dei delgati del CRAM si sono svolte, secondo due ricorsi fatti da associazioni di abruzzesi presenti in Venezuela, con presunte irregolarità? O che l'elezione del delegato giovane ha visto concorrere solo il figliolo, perchè stranamente, nessun giovane venezuelano ha presentato la sua candidatura? Non sono queste realtà alla conoscenza di tutti?

Dov’è quindi il complotto? La campagna denigratoria? Noi in questi anni di permanenza in Venezuela ci siamo adoperati disinteressatamente per il bene di una collettività  saggia ed operosa che stimiamo e rispettiamo, per noi parlano le decine di articoli scritti in favore della comunità, le decine di collegamenti televisivi effettuati gratuitamente, utilizzati dallo stesso Margiotta.
Ai nostri lettori basterà digitare il nome “Margiotta” nello spazio per la ricerca delle notizie per rendersi conto di quanto abbiamo scritto sulle sue iniziative, di quanto spazio abbiamo dato ai suoi “famigliari” comunicati.
Purtroppo, per certi personaggi però, siamo abituati a scrivere verità, fatti comprovabili, notizie certe, senza timori reverenziali né titubanze ed anche se per stile non rispondiamo a messaggi cifrati, insulti, gravi minacce telefoniche, allusioni e quant’altro tenda a tapparci la bocca mi sento in dovere di fare alcune brevi considerazioni.
Se il Sig. Margiotta ha un mio preventivo milionario lo tiri fuori, se ha le prove che vivo alle spalle della comunità abruzzese lo provi, se la nostra informazione è con compromessi lo dimostri, se non può farlo allora si che tutto ciò è vera diffamazione.
Lascio per ultima la “colpa” di aver  partecipato all’evento, discutibile nella forma e nei tempi a dire il vero, ”miss Abruzzo in Venezuela” senza accredito giornalistico solo perché invitato come tanti altri/e dalla delegazione abruzzese in visita.
Non entro nel merito del “successo” della settimana abruzzese perché per quello parlano i fatti e le testimonianze di chi ha assistito alla tragicomica dell'evento, dove incapacità ed ignoranza hanno messo in difficoltà persino le nostre rappresentanze diplomatiche in varie occasioni.
Noi, nel frattempo,  continueremo, per quanto ci sarà possibile, ad informare i nostri lettori sempre e comunque di quello che succede in questa parte del mondo, portando all’attenzione fatti e notizie di interesse della collettività a volte piacevoli a volte meno, senza timore per le minacce personali più volte ricevute, coscienti del rischio che le stesse possono avere in questo paese e camminando, noi sì, a testa alta.

Gianfranco Di Giacomantonio

Maracay-Venezuela


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