Marijuana light: ecco cosa dice la legge in Italia

14 Febbraio 2022   15:46  

In merito alla marijuana light c’è ancora una grande disinformazione in Italia: in molti la associano ancora alla droga illegale, mentre altri non sanno come comportarsi per acquistarla nel pieno del rispetto della legge. Vale dunque la pena fare chiarezza sull’argomento, anche perché ormai è sempre più facile trovare marijuana shop online ed è giusto sapere cosa sia lecito e cosa invece non lo sia. Vediamo allora insieme cosa dice la legge italiana sull’acquisto e sul consumo della cannabis light, che come ormai sappiamo vanta delle ottime proprietà terapeutiche. 

Marijuana light: cos’è e come si distingue dalla droga illegale

La marijuana light viene ricavata da una varietà genetica della canapa ed ottenuta mediante tecniche del tutto innovative. Tali tecniche consentono di agire sui principi attivi contenuti nella pianta e di ridurre in modo significativo il suo contenuto di THC, la sostanza responsabile dell’effetto psicotropo della droga. È proprio nella composizione dunque che troviamo la vera differenza tra marijuana legale ed illegale: quest’ultima presenta concentrazioni di THC superiori allo 0,6 che è il limite consentito dalla legge. 

Concentrazione di THC: i limiti imposti dalla legge

La cannabis, per essere considerata legale, deve dunque avere una percentuale di THC non superiore allo 0,6. Ogni produttore è tenuto ad indicare chiaramente, sulla confezione, la concentrazione di tale principio attivo dunque si può verificare senza alcun problema. Se il valore rimane al di sotto dello 0,6, allora si tratta di marijuana light e si può acquistare nel pieno rispetto della legge vigente. 

Concentrazione di CBD: ci sono limiti?

Nella marijuana light non è presente solamente il THC, che come abbiamo appena visto si trova in concentrazioni minime e dunque non esplica il suo effetto psicotropo. La cannabis legale contiene anche un altro principio attivo: il CBD o cannabidiolo, responsabile delle numerose proprietà benefiche del prodotto. È proprio grazie a questa sostanza che la marijuana light è diventata così popolare, in quanto il CBD vanta effetti analgesici, antiemetici, rilassanti, anticonvulsionanti, antidepressivi e via dicendo. Esistono però dei limiti anche per quanto riguarda la concentrazione di cannabidiolo? Fortunatamente no, in quanto il principio attivo sotto il mirino della legge italiana è solo il THC, proprio per via del suo effetto psicotropo. La marijuana light dunque può avere qualsiasi concentrazione di cannabidiolo o CBD.

Quando e perché si può acquistare marijuana light

La legge italiana non prevede alcuna limitazione per quanto riguarda l’acquisto ed il consumo di marijuana light: se dunque la concentrazione di THC rimane al di sotto delle soglie limite previste chiunque è libero di acquistare e fare uso di cannabis light. L’unica accortezza che bisogna avere dunque, nel momento in cui si ordina online un’infiorescenza piuttosto che qualsiasi altro derivato dalla pianta, è quella di verificare la sua composizione. Una volta appurato che il THC sia inferiore allo 0,6 non si corre alcun rischio e non è necessario dimostrare a nessuno l’utilizzo che se ne fa. Ad oggi, infatti, è consentito anche un uso ricreativo della marijuana light e non esclusivamente curativo.


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