Mark Strand, poeta dell'assenza, al premio Laudomia Bonanni

17 Ottobre 2008   14:00  

Una narrativa metafisica e negativa caratterizza la scrittura dell'assurdo di Mark Strand, maggior poeta americano vivente. “Il cantore dell'assenza”, lo definì Il Sole 24 Ore, toccando l'essenza del narratore statunitense, un umorismo nero, una sorta di culto del respirare e del vento, un reggersi su una gamba mentre l'altra sogna.

Tutte citazioni del grande autore, che mai renderanno quanto la lettura in prima persona del verso di una delle sue avvolgenti poesie.

La profondità di alcuni passi, fa inevitabilmente venire in mente l'attuale scenario sociale, sul quale Strand si è soffermato nel suo intervento, e che ha trovato una risposta anche nel direttore della Cassa di Risparmio della Provincia dell'Aquila, promotrice, insieme alla Provincia, del Premio letterario intitolato a Laudomia Bonanni, per il quale il maestro della penna è giunto a L'Aquila.

Mark Strand fra i suoi appuntamenti in città, incontrerà i detenuti nel carcere “Le Costarelle”, cui è dedicata una sezione del premio.

Intervista a Mark Strand.

(MS)

 


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