Domenica e lunedi si vota, come tutti sappiamo, per rinnovamento del consiglio regionale.
In realtà un consiglio regionale nuovo di zecca, inteso come contenitore e non come contenuto, era già stato inaugurato più di un anno fa. In pompa magna, con tanto di orchestra e alla presenza dell'allora presidente della Camera Fausto Bertinotti.
La nuova aula è stata ricavata nel palazzo dell´ex-Gil e si sviluppa all´interno di una superficie di 395 metri quadrati; l´ingresso principale del piano rialzato e l´ingresso del piano interrato sono riservati al presidente della Regione, agli assessori, al presidente del Consiglio ai consiglieri regionali e alla stampa. Sullo stesso piano dell´ingresso vi sono due settori per complessivi 36 posti a sedere inclusi i 18 posti riservati ai giornalisti; lo spazio dedicato al pubblico può ospitare fino a 72 persone. La nuova aula è dotata dei più moderni sistemi multimediali: dal voto elettronico, alla gestione audio, con un sistema di videoconferenza e visualizzazione studiato per videoconferenza di piccole e medie entità.
Consiglieri di maggioranza e opposizione diedero fondo al loro bagaglio di ars retorica per esaltare l'importanza dell'evento, magnificarono la funzionalità e bellezza estetica nella nuova cavea, fucina di democrazia, luogo di confronto anche aspro ma leale, luogo ove la politica, con la P maiuscola, fa le sue scelte per il bene degli abruzzesi e dell'Abruzzo tutto ecc..ecc...
Quell'aula assembleare, costata milioni di euro, impreziosita dal pavimento in parquet color nocciola, è però ancora inutilizzata, vuota e silenziosa. Non è infatti accessibile ai disabili, cosa gravissima per una nuova sede istituzionale.
Il problema non è solo la rampa di accesso, che è stata realizzata nei mesi successivi all'inaugurazione, in seguito alle proteste della consigliere Antonella Bosco; non sono accessibili e a norma neanche gli stretti passaggi che consentono ai consiglieri, compresi coloro che come la Bosco si muovono sulla sedia a rotelle, di raggiungere la loro postazione.
Si dovrebbe rifare tutto da capo, insomma. Incredibile che chi abbia progettato i lavori non abbia provveduto a rispettare le elementari norme di accessibilità di un edifico pubblico. O forse la questione è più complessa, ma il Palazzo, quello vecchio, inteso questa volta come contenuto umano, è stato sempre molto reticente in materia.
A diradare il mistero possono contribuire le carte. Nel sito della Regione scopriamo infatti che nel programma triennale 2008-2010 e nel piano dei lavori in economia non si fa riferimento ad opere di adeguamento della nuova sala consigliare a L'Aquila.
Il documento può essere qui consultato:
C'è un pò di tutto, dai 310 mila euro per l'impianto di condizionamento dell'attuale aula consigliare , 338mila per restaurare la facciata e i manufatti lapidei di palazzo dell'Emiciclo, 118mila per ripavimentare i locali che ospitano i gruppi consiliari nel 2008 si è speso oltre 250mila euro per adeguare la contestatissima nuova sede regionale di Piazza Unione a Pescara, per le aiuole e prati verdi di palazzo dell'Emiciclo, per la segnaletica verticale di Palazzo Centi, per il rifacimento degli infissi e altre opere di ordinaria manutenzione, per un totale di circa 800mila euro. Però non abbiamo trovato nessuna voce relativa alla nuova aula consigliare del palazzo ex-gil. Qualcuno ci spieghi.
L'impressione, al momento, è che l'architettura non sia in questo caso solo l'arte di sprecare lo spazio, ma anche i soldi pubblici.
FT