Mascia: presenza nel CdA della D'Annunzio degli enti locali con funzioni consultive

04 Settembre 2011   15:42  

“Tra Università Chieti-Pescara e l’amministrazione comunale esiste un sodalizio che opera dal 1955 per garantire la crescita e lo sviluppo del nostro territorio. Un sodalizio che non può spegnersi per una legge che comunque, in quanto tale, va rispettata e applicata. Per tale ragione l’amministrazione comunale di Pescara si dichiara disponibile a entrare a far parte del nuovo Consiglio d’Amministrazione dell’Ateneo ‘D’Annunzio’ con funzioni meramente consultive, senza alcun onere per l’Università stessa, per fornire il supporto e il contributo di rappresentanza politica locale alla definizione delle migliori strategie per lo sviluppo dell’Ateneo nel nostro territorio. E’ quanto ho proposto al Rettore Franco Cuccurullo in una lettera indirizzatagli per rinnovare il rapporto di stima, di amicizia e di stretta collaborazione che da sempre lega le nostre Istituzioni”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ufficializzando la lettera inviata al Rettore Cuccurullo.

“Nei giorni scorsi – ha detto il sindaco Albore Mascia – si è animato il dibattito sull’approvazione del nuovo Statuto dell’Ateneo che, applicando la legge di Riforma Gelmini, ha di fatto estromesso gli Enti pubblici locali dai Consigli d’amministrazione degli atenei. Una legge che, in quanto tale, va applicata in modo rigoroso e va rispettata, ma che comunque non può recidere quel cordone ombelicale che da sempre lega, almeno in Abruzzo, l’Ateneo ‘D’Annunzio’ con le città in cui ha sede, Chieti e Pescara, un cordone che ha visto crescere assieme territorio e università dando vita a importanti collaborazioni. Per tale ragione ho ritenuto opportuno rivolgere una richiesta precisa all’amico Rettore Franco Cuccurullo, suggerendo una soluzione che comunque ci consentirebbe di proseguire quel sano rapporto di dialogo sempre esistito”. ‘Ho appreso con grande rammarico della recente approvazione del nuovo Statuto dell’Ateneo che sancisce l’esclusione dei Comuni e delle Province di Pescara e di Chieti dal Consiglio d’Amministrazione dell’Università D’Annunzio, relegando così gli Enti locali a un ruolo meramente consultivo e non più decisionale. A tale proposito – si legge nella lettera che il sindaco Albore Mascia ha indirizzato al Rettore Cuccurullo – è mio dovere farLe presente le lungimiranti aspettative della città di Pescara che, insieme a quella di Chieti, da sempre ospita le strutture dell’Ateneo, unitamente alla popolazione studentesca che quotidianamente anima le strutture di viale Pindaro e del Campus di Madonna delle Piane. Questo inossidabile sodalizio che lega la cultura al territorio, accompagna le città di Pescara e Chieti sin dalla metà del secolo scorso: furono infatti nel non lontanissimo 1955 proprio le amministrazioni comunali e provinciali di Pescara e di Chieti, insieme alle rispettive Camere di Commercio cittadine che annunciarono all’allora Ministero della Pubblica istruzione l’intenzione di costituire un consorzio, atto a istituire una Libera Università con sede a Chieti, riconosciuto poi nel 1964 come Ente Morale tra i Comuni e le Province di Chieti, Pescara e Teramo. Come noto, una delle finalità dell’Università D’Annunzio è quella di promuovere e realizzare, anche con il concorso della Regione e degli altri Enti territoriali, ovvero di altri enti pubblici e privati, le condizioni che rendono effettivo l’esercizio del diritto allo studio: mi risulta difficile pensare al raggiungimento di tale fondamentale obiettivo, immaginando un Ateneo il cui organo di governo non preveda la presenza fattiva e il contributo propositivo delle Amministrazioni locali, che costituiscono le principali realtà in grado di cogliere le esigenze del territorio e di fornirvi una risposta concreta in termini di programmazione e attuazione di strategie di breve e lungo periodo. Inoltre la città di Pescara, nel suo progetto di governo, da sempre pone attenzione e si collega in modo indissolubile alla realtà universitaria, attraverso le numerose iniziative già avviate tra Comune e Università, finalizzate non solo a una migliore organizzazione e innovazione per rendere sempre più alta l’offerta formativa, ma anche a offrire agli studenti fuori sede una sempre più efficiente rete di servizi cittadini. Proprio nella consapevolezza della sinergia che ha sempre contraddistinto i rapporti tra Ateneo e territorio, alla quale si unisce la volontà della città di Pescara di continuare il percorso ormai radicato di condivisione, sono a chiederLe – ha scritto il sindaco Albore Mascia – di valutare l’opportunità di non cancellare, dal “domani” dell’Università D’Annunzio, l’imprescindibile apporto legato alla presenza delle Istituzioni locali all’interno degli organi di governo dell’Ateneo stesso, reinserendo gli Enti locali tra i componenti del nuovo CdA dell’Università D’Annunzio. A tale proposito l’Amministrazione manifesta la piena disponibilità a entrare a far parte del nuovo Consiglio d’Amministrazione anche con funzioni meramente consultive e senza alcun onere per l’Università proprio per fornire il supporto e il contributo della rappresentanza politica locale alla definizione delle migliori strategie per lo sviluppo dell’Ateneo nel nostro territorio’.


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