Mascitelli: '' Metodo FIRA: alta finanza o alta furbizia?''

29 Agosto 2013   16:15  

Il responsabile regionale dell’IdV Alfonso Mascitelli  denuncia in una nota ''la scarsa chiarezza nell’uso delle risorse pubbliche comunitarie e nazionali'' da parte della finanziaria Regionale FIRA.

“ Con un bilancio della FIRA nettamente in rosso per i danni prodotti dal genio finanziario dell’ex presidente della FIRA, non ci vuole molto per capire che una società partecipata pubblica, come è la FIRA spa, che gestisce soldi pubblici con totale discrezionalità e ampio spazio di manovra, deve essere sottoposta a un controllo attento e costante da parte degli organi regionali, rispettando tutte le disposizioni di legge.

Lo Statuto e la legge regionale istitutivi della FIRA prescrivono espressamente che il programma di attività della FIRA sia sottoposto e approvato annualmente dal consiglio regionale e che la giunta regionale ne approvi ogni sei mesi il rendiconto di gestione.

Se manca anche questo minimo livello di controllo, si rischia di costruire a tavolino, in una formale legalità, percorsi pilotati che indirizzano denaro pubblico esattamente dove si vuole, come è il caso dell’ultimo bando pubblico Start–Up, Start–Hope nato per sostenere le piccole e nuove imprese innovative dell’Abruzzo.

Questi i fatti. La regione mette a disposizione una dotazione di nove milioni di euro a valere sui fondi POR FESR e la FIRA diventa soggetto gestore di tale fondo, le domande di partecipazione vanno quindi inviate alla FIRA che nomina una commissione di valutazione per l’esame dei progetti che, in caso di esito positivo, da luogo a un’ultima fase negoziale a trattativa privata tra il soggetto gestore che è sempre la FIRA e l’impresa proponente. Nel frattempo la FIRA, con proprie quote azionarie, partecipa alla costituzione di una nuova società la SMART, società a responsabilità limitata, di cui diventa presidente lo stesso presidente della FIRA Rocco Micucci.

Nella valutazione delle domande pervenute la SMART, “sbaragliando la concorrenza” prende il massimo punteggio per un progetto di costruzione di pyrocombustori a Bussi, si aggiudica il bando e accede alla fase negoziale che sarà gestita dal soggetto gestore che è sempre la FIRA. A questo punto viene il dubbio: Micucci presidente della FIRA e presidente della SMART da che parte del tavolo si siederà nella fase negoziale? E quale par condicio viene garantita alle altre imprese che non hanno la benedizione della FIRA?

Significativo, per non usare altre espressioni, è il titolo del bando pubblico: “Aiuto alle piccole e nuove imprese”. Infatti nella compagine societaria della SMART sono presenti tra gli altri come soci la RIECO, la Ecologica Sangro e la DECO degli imprenditori Di Zio e la New Trade, società che aveva rilevato un ramo della Golden Lady di Gissi e indagata in Toscana.

E’ evidente che non sono ne piccole imprese ne tanto meno nuove, almeno alle cronache. Spero che la Giunta Regionale, deputata al controllo, prepari per il futuro motivazioni più convincenti rispetto a quelle usate sull’uso dei fondi comunitari per la vicenda Ecosfera”.

 


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