Massimo Oddo, abruzzese doc con una carriera costellata di successi

27 Luglio 2022   16:54  

È stato senza dubbio uno dei terzini più affidabili dei primi anni del Duemila e ha raggiunto il momento più alto della sua carriera con il Mondiale vinto con la Nazionale italiana nel 2006, per cui erano veramente in pochi gli addetti ai lavori appassionato di pronostici, soliti puntare su portali che offrono anche roulette o altri giochi classici, che credevano ad un simile risultato alla vigilia della manifestazione. Abruzzese doc, nel corso della sua carriera ha dovuto affrontare una gavetta particolarmente lunga, che però l’ha portato sul tetto del mondo. Stiamo parlando di Massimo Oddo, che ha vestito le casacche di Lazio e Milan nel corso delle sue annate migliori.  

Una gavetta prolungata

Pescarese di nascita, in realtà la famiglia di Oddo ha dei forti legami con la Sicilia. Non solo, dal momento che in pochi sanno che è sia figlio che nipote d’arte. In effetti, il padre Francesco Oddo ha avuto dei trascorsi da calciatore, così come ha percorso pure la carriera da allenatore, mentre Giovanni Oddo si è laureato campione italiano universitario nella disciplina del salto triplo nel periodo che va dal 1934 fino al 1937.

Insomma, non si può certo dire che in famiglia Oddo non si respirasse il mondo dello sport. Nello specifico, il buon Massimo decide di seguire l’esempio del padre e vuole provare a sfondare in ambito calcistico. I primi calci al pallone solo per divertimento in compagnia degli amici, poi l’affiliazione al Settore giovanile della Renato Curi, una delle società più apprezzate e rinomate per quanto concerne lo sviluppo di giovani atleti.

Oddio riesce fin da subito a mettersi in mostra, diventando uno dei prodotti più interessanti del vivaio della compagine abruzzese. Ecco che, a soli 16 anni, c’è l’esordio in Prima squadra nel campionato dilettanti. Un esordio che il buon Massimo non potrà mai dimenticare, ma che rappresenta solo il primo tassello di un percorso ancora in salita.

Infatti, corre l’anno 1993 quando Oddo comincia a fare tutta una serie di provini, e alla fine riesce a convincere gli addetti ai lavori, con la chiamata tanto attesa dal Settore giovanili del Milan che lo rende immensamente soddisfatto. Insomma, il legame con il Milan comincia già da piccolo, visto che Massimo viene impiegato nella formazione Primavera, trovando la sua dimensione ideale come terzino destro. Un’esperienza formativa incredibile, dal momento che in allenamento Oddo è in mezzo a una serie pazzesca di campionissimi, come ad esempio Van Basten, Maldini e Baresi.

Un girovagare per l’Italia e la definitiva affermazione con la Lazio

Dopo l’esperienza in maglia rossonera nel campionato Primavera, Oddo comincia a girare diverse squadre che militano in serie C. infatti, veste la maglia del Fiorenzuola, del Monza, del Prato e del Lecco, anche se in nessuna esperienza riesce a brillare.

Il carattere e il coraggio di Oddo, però, lo spingono a proseguire nella sua spasmodica ricerca di migliorarsi e di raggiungere alti livelli. L’ottima stagione in B con il Monza gli porta in dote la chiamata del Napoli, con cui vince il campionato cadetto. Nel 2000 passa al Verona, con cui si afferma anche in serie A. Un trampolino di lancio perfetto per la Lazio, che in quel periodo stava passando una fase di ricostruzione dopo il fallimento economico della gestione Cragnotti. Con la maglia biancoceleste arriva la definitiva consacrazione per Oddo, con cui debutta anche nelle competizioni europee, sia in Coppa Uefa che in Champions League. Nel gennaio del 2007 il ritorno alla casa madre, il Milan, dopo aver realizzato 17 reti in 172 partite, niente male per un terzino. In rossonero riempie la sua bacheca personale con un gran numero di trofei, dove è già presente l’alloro mondiale conquistato nel 2006.


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