Maxi-evasione fiscale da 21 milioni di euro: nei guai imprenditori marsicani

25 Novembre 2011   11:45  

Scoperta una mega evasione fiscale da 21 milioni euro. Nei guai sono finite undici persone, principalmente imprenditori marsicani nel settore edile. Il sistema prevedeva l'utilizzo di societa' di comodo insolventi create 'ad hoc' e intestate a diversi 'prestanomi' che emettevano una enorme mole di fatture per operazioni inesistenti.

Cio' portava a a grossi benefici fiscali con un'evasione di imposta milionaria. Si tratta di una sorta di frode 'a carosello', basate principalmente nell'interporre, nelle transizioni economiche e commerciali, societa' inesistenti. Risultavano anche delle sedi a Sora (Frosinone) che in realta' non esistevano.

Scatole vuote su cui ricadevano tutti gli obblighi tributari che non venivano sistematicamente mai assolti. Gli indagati sono: L.C.J, 46 anni, nato in Australia, presunta mente dell'organizzazione, T.N. (42), nato in Canada, B.D.M. (46) della Romania, residenti pero' a Celano (L'Aquila) B.R. (56), C.S. (56), C.R. (50), M.L. (49), D.E. (46), tutti di Celano, D.C.E. (63), di Ortucchio, T.S. (43) di Avezzano, T.G.M.A.(63) di San Remo.

Le societa' che facevano capo agli indagati, uno dei quali era la mente dell'organizzazione, potevano proporsi sul mercato edilizio con prezzi piu' bassi rispetto ad altri operatori del settore, creando di fatto una concorrenza sleale.

L'indagine della Guardia di finanza di Avezzano e della Procura, denominata 'Jhonny', e' durata piu' di due anni. Alcuni degli undici indagati hanno anche cercato di spostare le sedi legali della delle societa' in altre regioni, nascondendo spesso la documentazione nella speranza di impedire la ricostruzione dei movimenti economici e commerciali.

E' stata accertata un'evasione alle imposte dirette di oltre 16 milioni e mezzo, violazioni dell'Iva per quasi quattro milioni e 300mila euro, con fatture false per oltre sette milioni di euro. Sono stati scoperti anche cinque evasori totali.

La Procura di Avezzano, per impedire ulteriori reati finanziari, ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari decreti di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, riguardanti le quote delle due principali societa' di capitali interessate nella frode e di otto terreni nel territorio marsicano riconducibili al principale indagato. 

LA SODDISFAZIONE  DEL COMANDO PROVINCIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA DELL'AQUILA

''L’impegno delle Fiamme Gialle marsicane, coordinate dal Comando Provinciale dell’Aquila, è sempre più rivolto all’aggressione dei fenomeni evasivi di maggiore entità, che danneggiano il bilancio dello stato ed il sistema economico nazionale. 
In tale contesto è stato smascherato dai finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Avezzano, un complesso ed articolato sistema di frode, architettato da alcuni imprenditori marsicani operanti nel settore edile, i quali hanno truffato il fisco utilizzando un ingegnoso sistema evasivo. Il circuito frodatorio, contemplava l’utilizzo di società di comodo insolventi, create ad hoc ed intestate a diversi “prestanomi” i quali, attraverso l’emissione di una enorme mole di fatture per operazioni inesistenti, garantiva illeciti benefici fiscali con una evasione di imposta milionaria.

Il sistema di frode acclarato rispecchia in grandi linee quello delle c.d. “frodi carosello”, basate principalmente nell’interporre, nelle transazioni economiche e commerciali, soggetti economici “inesistenti” o “scatole vuote”, sulle quali ricadono tutti gli obblighi tributari che, puntualmente, non vengono mai assolti.

Il soggetto economico beneficiario, pertanto, scevro da ogni incombenza tributaria, potrà proporsi sul mercato con prezzi più bassi rispetto ad altri operatori del settore che operano correttamente, creando così una concorrenza sleale che danneggia l’intera economia.

Tale condotta, gravemente lesiva sia degli interessi erariali sia degli operatori onesti, è stata stroncata al termine di vaste e complesse indagini di polizia giudiziaria e tributaria, durate più di due anni e condotte in collaborazione con la locale Procura della Repubblica di Avezzano.

Al termine delle complesse ed articolate attività, sono stati denunciati, a vario titolo, nr. 11 soggetti responsabili.

Alcuni di essi, considerata la pressante azione dei militari, hanno anche occultato la documentazione fiscale delle aziende e spostato le sedi legali delle società in regioni limitrofe, con la speranza, risultata vana, di impedire la ricostruzione del “modus operandi”.

L’attività posta in essere nei confronti di 9 aziende locali, ha consentito di constatare una evasione alle imposte dirette per euro 16.583.915; violazioni all’iva per euro 4.298.098; l’individuazione di fatture false per oltre 7 milioni di euro e la scoperta di nr. 5 “evasori totali”.

Per impedire il protrarsi dell’attività delittuosa, la commissione di ulteriori reati fiscali e riuscire a garantire la pretesa erariale, la Procura della Repubblica di Avezzano ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P., specifici decreti di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, riguardanti le quote delle due  principali società di capitali interessate alla frode e di nr. 8 terreni ubicati nel comprensorio marsicano tutti riconducibili al principale indagato.

Inoltre, l’applicazione di ulteriori misure cautelari a garanzia del credito vantato dallo Stato, sono state richieste alla locale Agenzia delle Entrate.''


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