Melania Tummini, l'amica della Minetti, racconta al padre del Bunga Bunga

15 Maggio 2012   10:47  

Melania Tumini è (o era) un’amica di Nicole Minetti. Abbiamo già parlato di questa ragazza, invitata dalla Minetti a una delle famose feste ad Arcore di Silvio Berlusconi, e da quella festa Melania ne è uscita scioccata, nonostante l’amica l’avesse messa in guardia su ciò che l’aspettava. E mentre il Processo Ruby prosegue, tra testimonianze (compresa la sua) accuse e difese, ecco arrivare un’intercettazione del settembre 2010, dove la Tumini racconta a suo padre la serata nella villa di Berlusconi e in particolare l’ormai tristemente famoso Bunga Bunga.

Melania: “In una parola, per essere fini: un puttanaio”.
Padre: “Era un’orgia?”
Melania: “No, no, però gli approcci erano quelli”.
Padre: “Tipo mani in mezzo alle gambe?”.
Melania: “Sì, sì, solo lui con le 20 ragazze… Tocca questa e quella tra le coscie… Ne bacia una e, poi, un’altra, davanti a tutti… Capisco che uno ammicca e, poi, magari si apparta in una stanza con una, ma anche con cinque ragazze… Siamo tutti maggiorenni e consenzienti… Ma così, davanti a tutti…”.

La telefonata continua a mezze parole, entrambi temono di essere intercettati e si ripromettono di parlare della cosa vis-à-vis. Il padre della ragazza teme addirittura che la figlia sia sotto controllo, dal momento che non ha preso parte attivamente alla festa, e se Melania dice di essere meravigliata di come nessuno là dentro abbia nemmeno controllato i suoi documenti, il padre si dice certo che i controlli fossero già stati fatti prima del suo arrivo alla villa (“Nessun controllo, ti dico. Sono entrate con la mia borsa, il mio cellulare. Potevo essere chiunque”.“Ti avranno controllata prima, sapevano chi eri”).

A dar retta a queste intercettazioni e alle altre testimonianze nel Processo Ruby (come quella di Chiara Danese e quella di Imane Fadhil), il quadro della vicenda sembra ormai abbastanza chiaro.

(repubblica.it)


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