Mensa Celestino: e se ci mettessero i soldi i consiglieri?

Populismo per sfamare il popolo

20 Marzo 2009   13:02  
Una bottiglia di olio, una scatola di fagioli, una di piselli, una di tonno, pasta, riso e una busta di latte.

E’  il pacco viveri della mensa di Celestino, distribuito fino ad oggi a quasi 300  famiglie  povere a L’Aquila e Sulmona, una volta alla settimana. Non certo un pasto da nababbi, necessario però a sbarcare il lunario per chi non c’è la fa più a vivere. Le scorte sono quasi esaurite e la Regione Abruzzo non ha stanziato i 75 mila euro indispensabili a garantire il servizio. Erano stati inseriti in una determina, senza copertura, prima delle elezioni, poi passato il voto,  gabbato il santo…
“All’assessorato  - spiega l'anima della Mensa Piero Giorgi -  dicono che c’è la crisi, che non ci sono soldi, e per il 2009 non sarà possibile fare nulla”.

Ora la Mensa celestinana, che non gode dei contributi dell’8 per mille, e dove sono tutti volontari, potrà garantire, a fatica, solo i 60 pasti quotidiani e in continuo aumento, grazie alle donazioni  e alla raccolta viveri nei supermercati, in calo del 20% a causa della crisi. E sarà difficile anche pagare le bollette e dare piccoli aiuti in denaro a chi ne maggiormente bisogno.

La Provincia dell’Aquila ha garantito un sostegno economico, inserendo la Mensa celestiniana nel progetto Pane per tutti. Il Comune dell’Aquila, troppo impegnato in questi mesi nel rimpasto di giunta, ai pasti della mensa non ci ha pensato proprio. L’ex -assessore al sociale  Roberta Celi ha passato il testimone. Il nuovo assessore Luca D’ Innocenzo immaginiamo dovrà studiare prima il problema. Speriamo ci risparmi un tavolo di lavoro, perché il problema è cosa mettere sopra al tavolo e dentro il piatto.  O peggio ancora: un percorso di ascolto partecipativo e condiviso, o per carità, un Piano strategico per la soluzione della miseria in città.  
“L’assessore Celi si è sempre dimostrata sensibile al lavoro svolto dalla mensa -  rimembra Piero Giorgi -  ma di soldi non ne abbiamo mai visti”
E allora ad estreme  emergenze,  proposte estreme: Piero Giorgi propone che siano i consiglieri regionali a farsi direttamente carico del problema:  devolvano una o due mensilità del loro stipendio, per arrivare ai fatidici 75mila euro necessari a dar da mangiare a ben 180 famiglie aquilane e 90 di Sulmona.  Una mano sul cuore certo, ma soprattutto sul portafoglio.
I consiglieri guadagnano netti 6.505,08 euro al mese, se capigruppo 7.525,47 euro. Molti consiglieri hanno  altre voci di entrata anche sostanziose, è infatti quasi nessuno dichiara redditi equivalenti allo stipendio da consigliere, che arrivano in certi casi a superare i 200mila euro.  Va detto che parte del loro stipendio  va al partito, in una quota variabile dal 20% al 50%. Comunque sia mille, duemila euro a testa una tantum, non sarebbero un dramma. 

Abbiamo girato  la proposta, senz'altro populista, ma utile a sfamare subito e concretamente il popolo,  al primo consigliere che abbiamo incontrato all'Emiciclo, Gino Milano dell’Italia dei valori, che ci ha risposto in modo articolatissimo, sottolineando che un’emergenza non si risolve con un emergenza, che bisogna trovare nelle pieghe del bilancio i fondi necessari, perché ci sono sicuramente, che bisogna rimettere al centro della politica il bene comune, la solidarietà, il sostegno alle associazioni che si occupano di chi ha bisogno, che di questo se ne discuterà in un importante convegno ad Avezzano, che ci sono tante altre mense in questa drammatica condizione, e dunque il problema va risolto in modo strutturale.

Filippo Tronca

PRIME ADESIONI

Acerbo: fondi subito per la mensa di Celestino. Io pronto a dare. D'Eramo della Destra si appella alla città e alla politica

PEZZOPANE: FAREMO LA NOSTRA PARTE

"Nei giorni scorsi - dice la presidente - avevamo annunciato il reperimento di 60.000€, stanziati proprio in favore dei soggetti del volontariato che si occupano di povertà e bisogni primari sui territori di L’Aquila, Sulmona e Avezzano. Questi fondi vanno ad aggiungersi alla precedente somma di 12.000€ stanziata l’anno scorso.
Essendo stata messa al corrente della situazione della Mensa di Celestino, durante una visita fatta in forma privata qualche giorno fa, mi ero già impegnata con i fondatori Padre Quirino e Pierino Giorgi ad alcune azioni immediate. Già questa mattina ho comunicato ai due volontari che, in attesa che la Regione sblocchi i fondi assegnati alla mensa e mai erogati, la struttura potrà contare sul fondo della Provincia. Sarà subito inserita infatti fra le associazioni che beneficiano del fondo di solidarietà di cui sopra e per questo abbiamo già individuato la forma di procedimento.
Sarebbe umano però, che la Regione, ormai insediata da mesi, non si parasse dietro gelide motivazioni burocratiche sulla indisponibilità dei fondi e, almeno davanti alla fame, sblocchi i 75.000€ già stanziati e mai erogati, per la mensa aquilana e ne metta altrettanti nel bilancio 2009. I patti di stabilità e l’esiguità dei fondi, non sono motivazioni presentabili davanti a chi combatte con bisogni primari e comunque sono problemi con cui hanno a che fare tutti gli enti. Ciascuno faccia responsabilmente la propria parte, senza chiudere gli occhi davanti alla drammatica realtà di oggi.
Noi non ci fermeremo qui perché la ricaduta sulle fasce più deboli è la prima e più grave conseguenza che sta portando la crisi economica in atto, che qualcuno ha anche la sfacciataggine di minimizzare. Per questo temiamo che gli enti locali vengano lasciati soli, con poche risorse, ad occuparsi degli effetti procurati da economie e fattori più grandi di loro. Nel nostro piccolo stiamo mobilitando altre risorse in queste ore per continuare a sostenere il progetto pane per tutti, perché mi rifiuto di accettare che si possa patire la fame nell’Italia del terzo millennio. Ci auguriamo che anche la parte più fortunata della società non si chiuda nell’egoismo e nell’indifferenza e condivida cristianamente un po’ di fortuna

 

A PROPOSITO DI BUON CUORE

Castiglione: ''Rinuncio a due mesi di stipendio'

Pescara - "Sono disposto a rinunciare ad un mese, anche due di stipendio per devolverlo a chi ha bisogno". La promessa l'ha strappata Antonella Micolitti di Rete8 all'assessore regionale Alfredo Castiglione. Noi la promessa ce la leghiamo al fazzoletto.

 

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