Neve a bassa quota per il periodo, in particolare sulle Alpi occidentali e alcune zone delle regioni nord-occidentali d’Italia. L’arrivo di un nucleo di aria fredda dal Mare del Nord determinerà un abbassamento delle temperature sull’intero territorio italiano, con nevicate che si estenderanno fino a quote relativamente basse, considerando il mese di novembre. Non si tratta di un evento eccezionale, ma potrebbe comunque risultare significativo in alcune aree specifiche. Vediamo i dettagli di quando e dove la neve si farà sentire di più.
L’ondata di maltempo, causata dal passaggio dell’aria fredda, non colpirà tutto il Paese. Una volta che il fronte arriverà sulla Francia, le correnti fredde si dirigeranno verso ovest, portando il maltempo soprattutto sulla Penisola Iberica. Tuttavia, nel suo tragitto verso ovest, l’impulso freddo coinvolgerà anche alcune regioni italiane, in particolare quelle nord-occidentali. In queste aree, si attende la neve, che sarà più abbondante sulle Alpi occidentali, con una parziale estensione anche alle Alpi centrali e orientali. Le nevicate più intense e gli accumuli maggiori sono previsti tra la Valle d'Aosta e il Piemonte, con un apporto significativo, in particolare nel Cuneese.
L’evento nevoso è atteso per martedì 12 novembre, con modelli previsionali che stimano accumuli tra i 20 e i 30 cm in Valle d'Aosta e qualche centimetro in più in Piemonte, dove nel Cuneese si potrebbero registrare fino a 50 cm di neve. Sulle Alpi Lombarde e in Trentino Alto Adige gli accumuli saranno più contenuti. Per quanto riguarda le quote, generalmente si prevede che la neve cada attorno ai 1000m, ma durante i fenomeni più intensi la quota potrebbe abbassarsi a circa 700-800m in alcune zone della Val d'Aosta occidentale e del basso Piemonte. Questo rappresenta un evento interessante per metà novembre, sebbene di carattere episodico.
Per quanto riguarda il resto delle montagne italiane, la neve si farà attendere. Questo accade principalmente per due motivi: innanzitutto, le temperature non saranno sufficientemente basse su gran parte dell’Appennino centro-meridionale, dove lo zero termico resterà sopra i 2500-2800m. In secondo luogo, anche dove potrebbero esserci le giuste condizioni di freddo, come sull’Appennino Tosco-emiliano, dove lo zero termico scenderà sotto i 2000m, le precipitazioni saranno scarse o comunque non significative. In sintesi, la neve si concentrerà prevalentemente sulle zone alpine del nord-ovest dell’Italia, mentre altrove, soprattutto sugli Appennini, il freddo non sarà sufficiente per favorire nevicate degne di nota.
Questo episodio di neve a metà novembre rappresenta un cambio di scenario dopo una lunga fase di bel tempo, ma non si tratterà di un evento che coinvolgerà ampie aree montane in modo duraturo.