Micheloni, Razzi e Di Matteo alla Giornata dell´Emigrante di Tor

01 Agosto 2006   11:26  
Il senatore Claudio Micheloni, l’onorevole Antonio Razzi e il presidente del Cram Donato Di Matteo (nella foto) sono stati i protagonisti del dibattito sull’emigrazione che la prima Giornata dell’Emigrante di Tortoreto (Te) ha ospitato domenica scorsa nella parte alta della città, organizzata dall’Associazione di ex emigrati (in Svizzera) “Amici di Tortoreto”. Micheloni e Razzi, sono, infatti, parlamentari residenti in Svizzera, il primo originario di Campli (Te); il secondo di Giuliano Teatino (Ch). Dopo i saluti di Michele Ferrante e Franco Coccia, presidente e vice dell’associazione organizzante e quelli di Innocenzo Taddeo, assessore comunale di Tortoreto, il dibattito è entrato subito nel vivo con l’intervento di Micheloni (nella foto), che ha rivelato che il suo ingresso in politica risale a quando aveva 17 anni, per lottare contro i referendum “anti-italiani” con i quali gli svizzeri volevano cacciare i troppi emigrati dal paese. “Perchè noi siamo partiti con le nostre qualità e pure i nostri difetti – ha detto il Senatore dell’Unione – per questo che, quando oggi si dibatte in Italia sugli immigrati dobbiamo tenere bene a mente di come gli svizzeri consideravano noi italiani. Anche il Canada voleva non far votare gli italiani perchè sapeva che il 50% della sua economia era in mano ai nostri connazionali emigrati e quindi non volevano che noi si avesse anche il potere politico”. Micheloni rifiuta il concetto di nostalgia: “I nostri figli e nipoti sono ben integrati, fanno anche parte della classe dirigente del paese dove sono nati e vivono. Sono però legati alle proprie radici perchè i loro genitori e nonni li hanno educati così. Se decidono di vivere in Italia lo fanno per libera scelta di vita”. Razzi (Italia dei Valori) ha sottlineato l’importanza per l’Abruzzo di avere ben quattro dei 18 parlamentari eletti all’estero e che la Svizzera ne ha espressi addirittura due contro lo zero della Germania, dove vive (725mila) la più grande comunità di italiani nel mondo. “Sto scoprendo l’Abruzzo ora da parlamentare – ha rivelato Razzi – Qui a Tortoreto non c’ero mai stato. Quando sono emigrato in Svizzera (come operaio, ndr) avevo solo la bicicletta”. Di Matteo ha parlati di emigrazioni fortunate, come quella in Europa e Svizzera e di altre meno come in Sudamerica “per via del sistema sociale che nel nostroi continente ha protetto tutti mentre, inesistente in Venezuela dove un sistema sociale non è stato costruito, come altrove in America latina, adeguato alle aspettative e ora ci sono nostri emigrati in difficoltà. Anch’io sono emigrato per due anni in Canada e lì ho capito l’importanza della donna nella famiglia emigrata, che ha contribuito all’educazione, al mantenimento delle radici e se oggi i figli sono lì anche classe dirigente e persino con ruoli istituzionali lo si deve anche alle mamme che restavano in casa, mentre gli uomini lavoravano”. Il Presidente del Cram ha detto che il ruolo della Regione “è quello di trovare soluzioni a chi è in difficoltà”, percorso su cui Di Matteo si sta impegnando con progetti di prima assistenza sanitaria in Venezuela. “Le migrazioni ci saranno sempre dove c’è più ricchezza, fino a quando questa non verrà ridistribuita - ha aggiunto il Capogruppo dei Ds al Consiglio regionale d’Abruzzo - L’immigrato africano non è uno che fa soffrire noi ma è un uomo che èp venuto in Italia carico delle sue sofferenze. In questi cinque anni di governo lavoreremo insieme ai parlamentari per farvi crescere, grazie anche all’informazione e comunicazione su cui il nuovo Cram sta investendo”. La presentazione del nuovo portale web e del nostro tg web Abruzzo24ore.tv e di come questi due strumenti possono interagire fra emigrati, Regione e redazioni sono state spiegato dal nostro direttore Pierluigi Spiezia.

Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore