Migranti, Geo Barents a terra 357 persone, 215 restano a bordo. Da Humanity 1 scesi in 144 su 179

07 Novembre 2022   09:21  
Sono 357 i migranti - soprattutto donne e bambini -  sbarcati dalla nave Geo Barents, natante di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, approdata nel porto di Catania. Concluse le operazioni di sbarco, a bordo restano 215 naufraghi. Lo riferisce la stessa Ong. Su disposizione del Viminale è stato concesso solamente lo sbarco dei soggetti fragili.

La nave aveva ricevuto l'autorizzazione dalle autorità italiane affinché venissero valutati i casi di vulnerabilità a bordo. Medici Senza Frontiere aveva fatto sapere che, tra i 572 a bordo, c'erano tre donne in gravidanza e più di 60 i minori, di cui 56 non accompagnati.

Intanto, Sos Humanity fa sapere che ricorrerà al Tar del Lazio contro i provvedimenti del governo in relazione alle operazioni in corso a Catania. Lo afferma una nota della Ong. La sua nave Humanity 1 è ancora ormeggiata nel molo di levante del porto di Catania. A bordo, secondo stime della Ong tedesca, ci sono ancora circa 24 uomini, dopo lo sbarco di 155 migranti che rientravano nei requisiti previsti dal provvedimento adottato dal Viminale. “Oggi il nostro capitano Joachim Ebeling è stato contattato dalle autorità affinché lasci il porto con i 24 sopravvissuti. Il nostro capitano ha risposto alla email e ha spiegato che che non può farlo e che rimarremo qui assieme ai sopravvissuti finché non saranno sbarcati”: lo ha riferito la Ong Sos Humanity.

“Un'operazione di soccorso si può considerare terminata solamente una volta che tutti i sopravvissuti sono stati fatti sbarcare in un luogo sicuro. Lo sbarco selettivo e parziale, come quello proposto dalle autorità italiane, non è da considerarsi legale secondo le convenzioni di diritto marittimo”: lo sostiene Medici Senza Frontiere, che aggiunge: “Secondo il diritto internazionale - prosegue la ong - una nave non è responsabile dell'accoglienza a bordo dei sopravvissuti laddove siano possibili soluzioni alternative. Inoltre, il governo responsabile dovrebbe prendere ogni misura necessaria per far sì che i sopravvissuti restino a bordo il minor tempo possibile, secondo quanto stabilito dalle Linee guida sul trattamento delle persone soccorse in mare”.

Restano al largo della costa etnea altre due navi Ong: la tedesca Rise Above, con a bordo 90 persone, e le norvegesi Ocean Viking, 234 migranti a bordo. La situazione resta delicatissima anche per le incerte condizioni meteo.

Alarm Phone lancia nel frattempo un'allerta per una nave con circa 500 perone a bordo, “in fuga dalla Libia”, che si trova “in difficoltà nella zona Sar a est dell'arcipelago di Malta”. Il servizio di vigilanza degli attivisti sulle rotte dei migranti segnala su Twitter che “le autorità sono state informate: chiediamo l'immediata attivazione di un'operazione di salvataggio” dei migranti “a rischio della loro vita”, si legge nel post.

 


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