Per un momento tutti avevano creduto allo scandalo. Anche perchè la prestazione del signor Viti di Campobasso è stata piuttosto scadente, per usare un eufemismo. Ovviamente tutto è accaduto nel mondo virtuale di Facebook, dove una pagina contraffatta de "La Gazzetta dello Sport" di oggi ha suscitato scompiglio tra i tifosi di fede biancazzurra.
La copertina della finta rosea titolava di una presunta documentazione su cui la Procura Federale avrebbe già fatto partire le indagini. Tuttavia è stato sufficiente un esame un pò più approfondito per capire che si trattava chiaramente di un simpatico fotomontaggio pubblicato on-line dai tifosi pescaresi. Tutto falso, dunque. Anche se, al dire il vero, non si può non dire che l'arbitro Viti non ci abbia messo del suo per guadagnarsi l'antipatia del popolo Zemaniano.
Analizzando la partita, infatti, è evidente che gli errori del fischietto molisano arrivino sempre in un momento chiave della partita.
Dopo il fantastico gol di Immobile in rovesciata, per il quale alcuni hanno anche scomodato gente del calibro di Van Basten, l'uscita di Anania viene punita con il rosso diretto. Tuttavia, l'intervento del numero uno biancazzurro, non sarebbe stato neanche da sanzionare con un "giallo": nella suddetta occasione non si può far altro che lasciar correre. Pur ammettendo che il gudice di gara abbia l'estremo difensore fuori dall'area (primo abbaglio), è evidente che il pallone prolungato da Bernacci va a colpire il petto di Anania e non la mano (secondo abbaglio), ciò risulta evidente dal rimbalzo del pallone, il quale, se fosse stato deviato di mano avrebbe rallentato la sua corsa e non sarebbe schizzato sulla sinistra. L'altra considerazione da fare riguarda l'impossibilità di fischiare il fallo, in quanto Bernacci riesce a concludere in porta prima del presunto contatto contatto. Inoltre non si può trascurare il cronometro: al 20' del primo tempo si deve essere più freddi nel fare una scelta simile e, nel dubbio, trovare una via di mezzo che poteva essere l'ammonizione (che sarebbe stata comunque ingenerosa, ma che avrebbe permesso al Delfino di proseguire in parità numerica).
A questo punto cambia l'inerzia della partita e il Modena pareggia, prima di andare negli spogliatoi. Nel secondo tempo, però, gli uomini di Zeman sembrano ritrovare il piglio giusto e passano di nuovo in vantaggio con Insigne. Ed ecco che, ancora una volta, diventa protagonista il direttore di gara. Su punizione il Canarini trovano il pari, grazie al colpo di testa di De Vitis, ma è pochi minuti dopo che succede il finimondo. Il Pescara non si accontenta del pari e, anzi, fisicamente è messo meglio dal punto di vista atletico tant'è che al trentaduesimo ha ancora la forza di affondare: Immobile entra in area e Perna, senza fare complimenti, gli rifila un calcio allo stinco, senza neanche sfiorare il pallone. Oltre al rigore ci sarebbe anche un cartellino giallo da estrarre ai danni del difensore modenese, tuttavia l'arbitro fa proseguire.
Subire il 3-2, in dieci contro undici e dopo essere stati sempre sotto di un gol, sarebbe stata la mazzata finale per il Modena che, forse, trova nuova linfa proprio da questa situazione per l'assalto finale. Come se non bastasse, il signor Viti, fa l'ultimo regalo ai padroni di casa: il fallo di Verratti c'è tutto, ma sarebbe dovuta essere la seconda ammonizione, e non il rosso diretto che costringerà il gioiellino pescarese a saltare le prossime due di campionato. Se vogliamo dirla tutta, poi, c'è da dire che, per uniformità di giudizio, pochi minuti prima un fallo simile non è stato sanzionato. In 9 per il Modena non è difficile trovare il sorpasso che avviene nei minuti finali.
Senza campanilismi, si può dire tranquillamente che ieri gli emiliani hanno giocato in dodici. Tuttavia il Pescara ha dimostrato anche in nove di poter sopperire alla doppia inferiorità numerica, grazie ad una condizione fisica a dir poco straripante che, comunque, non è bastata.
Adesso sta a Zeman trovare la forza, soprattutto psicologica, di far dimenticare ai suoi questa sconfitta in fretta. Il Delfino deve ora prendere coscienza della propria forza e mettersi a lavorare a testa bassa in vista delle prossime partite, nelle quali dovrà scendere in campo con il sangue agli occhi. Il passo falso del "Braglia" verrà rivalutato in futuro, come un momento chiave della stagione e, forse, quei tifosi che hanno tanto contestato il signor Viti di Campobasso lo ringrazieranno...
Daniele Polidoro