''Modificare il decreto terremoto'',la manifestazione alla Villa

06 Giugno 2009   23:05  

Il sole è tornato a scaldare gli animi degli sfollati aquilani in una uggiosa giornata primaverile. Il 3 giugno la seconda manifestazione, questa volta istituzionale, nell'arco di pochi giorni per tornare a chiedere modifiche sostanziali al decreto terremoto approvato al Senato ed ora all'esame della Camera, dove l'approvazione definitiva è prevista per il 15 giugno.

Alla Villa Comunale la conferenza permanente per la ricostruzione, istituita dalla Provincia dell'Aquila, ha chiamato a raccolta i sindaci di tutti i Comuni colpiti dal sisma, a rispondere all'appello sono stati in centinaia, fra le mille e le duemila persone secondo alcune stime.

Insieme a tante persone comuni, abitanti del centro e non, professionisti, commercianti, artigiani, artisti e impiegati nel terziario, settore trainante per la città, i rappresentanti delle istituzioni, consiglieri regionali, parlamentari abruzzesi, sindaci dei Comuni del cosiddetto cratere preoccupati per i loro paesi che rischiano di scomparire se il decreto non subirà adeguate modifiche che prevedano il risarcimento delle seconde case. Prima di sfilare lungo via XX Settembre nel percorso prestabilito e blindato dalle forze dell'ordine per raggiungere quel che rimane della Casa dello studente dove è stato deposto un mazzo di fiori bianchi in memoria degli otto ragazzi morti, il presidio alla Villa Comunale.

Alcuni in particolare i punti per i quali a gran voce viene chiesto l'intervento del Parlamento: più fondi per la ricostruzione, maggiori risorse per la Zona Franca, maggiori poteri agli Enti Locali, maggiori attenzione e risorse per i centri storici dell'Aquila, delle sue frazioni e dei borghi circostanti.

"L’Italia non può rinunciare ad una città, L’Aquila non si rifà con i gratta e vinci" attacca il sindaco Cialente. Quindi la proposta di una tassa di scopo e l’invito ai membri della commissione Ambiente della Camera a salire su un pulmino e raggiungere la città per rendersi conto del disastro, "impiegherebbero un'ora da Roma" aggiunge il sindaco dal camion adibito a palco, sul quale salgono indistintamente amministratori dei diversi schieramenti politici, la presidente della Provincia Pezzopane, il parlamentare Giovanni Lolli e il vicepresidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis, unico esponente della maggioranza regionale presente.

Dal palco si leva anche la voce della società civile, autorganizzata in comitati nati spontaneamente all'indomani del sisma. A nome del comitato 3e32 Ettore Di Cesare, che chiede trasparenza alla Protezione civile: "Vogliamo che pubblichi quotidianamente sul proprio sito internet le spese affrontate nella gestione dell’emergenza" dice.

Gli farà eco il capogruppo dell'Italia dei Valori Carlo Costantini "Gli appalti vanno avanti, ma nessuno sa nulla sulle procedure e sui criteri di aggiudicazione delle gare. Posso solo immaginare, grazie alle informazioni acquisite da alcuni organi di stampa - aggiunge Costantini -, che la Protezione Civile abbia deciso di premiare le ditte che fanno risparmiare qualche giorno sui tempi di esecuzione, rispetto alle ditte locali che avrebbero fatto risparmiare qualche milione di euro e avrebbero fatto lavorare qualche centinaio di aquilani. Posso, quindi, solo immaginare o presumere, ma non posso sapere" conclude. Neanche gli stessi aquilani - aggiungiamo noi - hanno il privilegio di sapere.

Marco Signori


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