Montesilvano, finti rifornimenti di benzina: due arresti per truffa

29 Febbraio 2012   10:37  

Due persone sono state arrestate dai carabinieri della Compagnia di Montesilvano (Pescara) per una truffa che ha riguardato finti rifornimenti di carburante per un importo di circa 50mila euro.

I due sono un camionista, un uomo di 59 anni di Silvi (Teramo), e un benzinaio, un uomo di 43 anni di Pescara, accusati di truffa aggravata continuata in concorso con un altro benzinaio dello stesso impianto di carburante dove si verificava la truffa. Si tratta di un uomo di 47 anni di Citta' Sant'Angelo che e' stato denunciato a piede libero.

Gli arrestati, trattenuti presso le celle di sicurezza del Comando di Montesilvano, saranno processati per direttissima.

Le indagini hanno preso spunto dalla denuncia di un imprenditore che, a seguito di controlli amministrativi, ha riscontrato una anomalia nei consumi di carburante di uno dei suoi camion e ha deciso di chiedere ai carabinieri di andare a fondo.

Per i rifornimenti di questo mezzo, ha riferito l'imprenditore, veniva utilizzata quasi giornalmente la carta di credito carburante presso un distributore ma le ricevute di questi acquisti non venivano mai consegnate in ufficio e, nonostante cio', la ditta si vedeva regolarmente addebitate con fattura le somme relative. I carabinieri hanno effettuato quindi degli accertamenti e ieri hanno anche promosso un pedinamento, che ha portato ai due arresti e alla denuncia.

I carabinieri della compagnia di Montesilvano, coordinati dal capitano Enzo Marinelli, hanno pedinato il camionista accusato dal suo titolare di effettuare rifornimenti eccezionali, e hanno scoperto che l'uomo faceva benzina in un distributore che non risultava fra quelli convenzionati con la ditta per cui lavora.

Una volta sceso dal mezzo si e' recato al bar mentre il benzinaio, dipendente della societa' che gestisce l'impianto di benzina, ha inserito la pistola nel serbatoio del mezzo ma di fatto non ha erogato un solo litro di carburante. Dopo il finto rifornimento ha proceduto al pagamento, cioe' alla transazione con la carta, addebitando la somma di 240 euro.

A quel punto il camion e' ripartito e i carabinieri sono intervenuti bloccandolo. Si e' capito che tra il camionista e il benzinaio c'era un accordo in base al quale venivano effettuate operazioni fittizie di rifornimento per un importo medio di 240 euro, da addebitare sulla carta carburante. Contestualmente alla transazione con la carta, una somma in contanti di pari importo veniva materialmente prelevata dalla cassa del distributore e suddivisa tra l'autista (a cui andava il 50 per cento) e i due benzinai dipendenti dell'impianto (a cui andava l'altro 50 per cento).

Nel corso della giornata i due benzinai, all'insaputa del titolare dell'impianto, provvedevano a far quadrare i conti a mano a mano che venivano effettuati rifornimenti pagati in contanti, in modo da far corrispondere le quantita' di carburante erogate con gli importi incassati. Nel corso del blitz e' stata sequestrata la somma di 240 euro che i due arrestati si erano gia' divisi.


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