Monti Reatini, altra notte di scosse. Montati tre tendoni

L'Aquila, ecco le nuove aree di attesa

02 Settembre 2010   08:06  

Non si arrestano le scosse sui Monti Reatini. Stanotte altre tre scosse hanno tenuto sveglia la popolazione, nella maggior parte accampata in macchina o in camper e roulotte. Non passa la paura: è ancora troppo fresco il ricordo di quanto accaduto il sei aprile 2009 a L'Aquila.
Alle 02.14, alle 03.06 e alle 03.13 tre scosse di magnitudo, rispettivamente, 2, 2 e 2.1 hanno tenuto in apprensione tutta la popolazione dell'Alta Valle dell'Aterno.
Ieri, in serata, è iniziato il montaggio di alcune tensostrutture per l'accoglienza dei cittadini che volessero passare la notte fuori casa, ne sono state allestite in particolare tre: a Montereale, Cagnano Amiterno e Capitignano.

Il tavolo comunale di Protezione civile poi, coordinato dal sindaco dell'Aquila Massimo Cialente e dall'assessore competente Roberto Riga, nell'ambito del Modello di Intervento gia' in vigore, ha rimodulato, alla luce del nuovo assetto urbanistico della citta' e del territorio comunale, le aree di attesa, destinate alla prima accoglienza della popolazione in caso di evento sismico. La rimodulazione si e' resa necessaria soprattutto alla luce della nascita di nuovi quartieri legati alla costruzione di alloggi provvisori e alle conseguenti nuove concentrazioni della popolazione sul territorio.
   Le aree di attesa sono le seguenti: 
quartiere Torrione: piazzale antistante supermercato Coop quartiere San Francesco: piazzale antistante supermercato Di Meglio quartiere Valle Pretara: zona compresa tra scuola elementare e chiesa parrocchiale zona Pettino- Cansatessa: piazzale centro commerciale Amiternum; piazzale Transcom; slargo cooperativa Ripa (zona Cansatessa) Quartiere Bellavista: via Codalunga; loc. ponte Rosarolo (piazzale antisteante idrosanitari Martini) Gignano: piazza chiesa parrocchiale; area antistante Musp Torretta: slargo traversa via dei Ciocca; slargo via Abruzzo San Giacomo: piazza nuova (di fronte Map) Coppito: Murata Gigotti San Vittorino: area antistante centro polifunzionale Preturo: campo sportivo Pozza di Preturo: area antistante cooperativa lungo la strada Pozza - San Marco San Marco di Preturo: area antistante chiesa parrocchiale Colle di Preturo: slargo ingresso centro abitato Cese di Preturo: area parcheggio cooperativa Cesanova Santi di Preturo: area antistante chiesa Menzano: area antistante scuola elementare Casaline: piazza principale Arischia: piazza principale e campo sportivo Genzano di Sassa: slargo lungo strada provinciale per Roio Pagliare: area comunale ex area Peep Palombaia di Sassa: piazza principale Sassa: zona Map Brecciasecca: slargo presso il bivio Brecciasecca Sassa scalo: zona ex tendopoli Poggio Santa Maria: area antistante chiesa parrocchiale Collemare: slargo ingresso centro abitato Foce di Sassa: piazza principale Collefracido: piazza principale Sant'Elia: piazza antistante chiesa parrocchiale Civita di Bagno: piazza antistante chiesa parrocchiale; zona Lilletta Bagno Piccolo: area antistante scuola Ripa di Bagno: piazza principale Vallesindola: piazza principale San Benedetto di bagno: slargo all'ingresso del centro abitato Sant'Angelo di Bagno: slargo all'ingresso del centro abitato Pianola: piazza nuova; campo calcetto cooperative (strada prov.le 615, bivio per Bagno); loc. padre Sisto Centi Roio Poggio: piazza del Santuario Roio Piano: piazzale antistante fontanile Santa Rufina: area ex tendopoli Colle di Roio: area ex tendopoli Collebrincioni: piazza principale Aragno: piazza ingresso centro abitato Filetto: slargo bivio per Pescomaggiore Assergi: area ex tendopoli Camarda: area ingresso progetto Case Pescomaggiore: piazzale zona Map Tempera: piazzale antistante cooperativa Il Vera Paganica: campo sportivo San Bartolomeo; villa comunale Bazzano: villa comunale Monticchio: campo sportivo San Gregorio: campo sportivo.

Ecco un estratto del report sulla sismicità tra Montereale e Cittareale dell'Ingv:

L’area compresa tra Montereale e Cittareale è inserita nella zona a maggiore pericolosità sismica del nostro paese. Ciò deriva dalla sua storia sismica, caratterizzata da importanti terremoti, dalle analisi geodetiche, che individuano l’area in una zona a deformazione attiva, e dalla presenza di importanti strutture sismogenetiche attive.
La storia sismica dell’area è segnata dai due grandi terremoti del 1703. Le due forti scosse del 14 Gennaio e del 2 Febbraio 1703 sono avvenute immediatamente a nord e a sud dell’area interessata dalla sequenza in atto. La grandezza dei due eventi è stata stimata attraverso analisi macrosismiche e indicano una magnitudo pari a 6.8 e 6.7 per gli eventi rispettivamente del 14 Gennaio e del 2 Febbraio, magnitudo sensibilmente maggiori rispetto al terremoto del 6 Aprile 2009. L’evento del 14 Gennaio ha avuto intensità massime pari al XI grado MCS in 4 località mentre l’evento del 2 Febbraio ha raggiunto il X grado in diverse località. Montereale e Cittareale hanno subito danni severi da questi terremoti. In particolare, Cittareale ha avuto un XI grado e Montereale un X grado MCS. Il periodo sismico del 1703 è molto complesso con numerose repliche anche importanti come quella del 16 Gennaio la cui localizzazione è incerta, cioè se essa ricade nell’area del Bacino di Norcia ovvero è spostata verso sud.
Pochi chilometri più a nord-ovest rispetto alla sequenza in atto, nel 1639 è avvenuto un terremoto di magnitudo 6.3 che ha colpito la zona di Amatrice con intensità massime pari al X grado della scala MCS e che ha provocato danni del VII-VIII grado MCS a Montereale. La figura seguente riporta i massimi risentimenti delle scosse del 1703 rispetto all’area della sequenza sismica in atto. Ovviamente l’area cerchiata in rosso rappresenta solo l’area del massimi danneggiamenti e non indica l’estensione delle strutture sismogenetiche responsabili dei due eventi sismici. In letteratura, le faglie di Monte Marine e del bacino di Norcia sono state associate rispettivamente all’evento del 2 Febbraio e del 14 Gennaio 1703. Nell’area abruzzese coesistono comunque diversi sistemi di faglie attivi e la cui caratterizzazione è disponibile sul Database of Individual Seismogenic Sources recentemente aggiornato (vedi http://diss.rm.ingv.it/diss/).


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