Monti vuole tagliare sanità e trasporti. Le Regioni in rivolta: ''A rischio i servizi essenziali"

27 Giugno 2012   11:54  

Una preoccupante fumata nera tra regioni e Governo, quella di ieri dopo l'incontro Palazzo Chigi. Le risposte che i governatori chiedevano, soprattutto su riparto del fondo sanitario e trasporto pubblico locale non sono arrivate.

Nel vertice non sono state fatte cifre sui possibili tagli, ma l'ipotesi che la sforbiciata sulla sanita' possa essere di circa un miliardo di euro sul 2012 preoccupa e non poco i governatori che, ormai da settimane, chiedono che venga sbloccato il riparto del fondo sanitario nazionale 2012 da 108,8 miliardi di euro su cui avevano sancito, a febbraio scorso, l'intesa.  

Altro nodo ancora da districare e' quello sul trasporto Pubblico Locale. 

Dopo l'accordo da 1,6 milioni di euro, raggiunto con il governo per il 2012, le Regioni tornano a chiedere l'erogazione effettiva delle risorse: 1,2 miliardi sul fondo nazionale e altri 314 milioni di euro su cui l'esecutivo si e' impegnato.

A questi si aggiungono 86 milioni di euro, il cui sblocco e' legato all'intesa tra Stato e autonomie locali sull'efficientamento del servizio. A partire proprio da quello sul tpl, prenderanno il via i tavoli di confronto che dovranno dare risposte entro luglio.

"L'esecutivo ha espresso la volonta' di lavorare insieme e di evitare decreti che anticipino il risultato dei tavoli istituiti", hanno spiegato i governatori. Ma resta il timore che, la sforbiciata arrivi subito nel provvedimento sulla spending review che proprio lunedi' mattina l'esecutivo illustrera' alle autonomie locali.

Una cosa e certa: ulteriori tagli su sanita' e trasporti nel 2012 per le regioni sarebbe insostenibile e a pagare caro saranno tanto per cambiare i cittadini che si verrebbero privati di molti servizi e prestazioni finora gratuito resi accessibili grazie alla copertura dello Stato. 

Unica nota accolta positivamente dagli enti locali e' l'impegno del governo a coinvolgere di piu' le Regioni nel processo di riordino istituzionale, a partire dalla revisione delle Province, sempre più considerate un lusso che il Paese non si può più permettere. 

Esprime grande preocupazione anche il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi che al quotidiano il Centro dichiara:

''Non abbiamo avuto nessun chiarimento, nessuna luce, abbiamo avuto solo una disponibilità, che apprezziamo, di un confronto con le Regioni che sia rispettoso del ruolo. Siamo a metà anno e non abbiamo notizie del Fondo sanitario nazionale per il 2012 ed è disarmante.

Con altri tagli non potremo più garantire i servizi essenziali. Siamo pronti a fare la nostra parte, vorremmo dare anche una mano per farla, abbiamo attuato la spending review e l’Abruzzo è una delle quattro Regioni italiane che oggi ha una situazione di avanzo in sanità prima delle coperture''.


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