Moratoria e piano cave in Abruzzo: è battaglia politica

25 Gennaio 2012   12:27  

E battaglia politica in Abruzzo introno alla moratoria sulle nuove cave. Oggi  il capogruppo di Futuro e Libertà in Consiglio regionale, Berardo Rabbuffo, ha depositato questa mattina un progetto di legge sottoscritto anche dai Consiglieri Daniela Stati (Fli), Antonio Menna (Udc) e Gino Milano (Api) per andare a modificare le norme introdotte con la Finanziaria regionale 2012, che disciplinano le autorizzazioni delle cave.

''Le disposizioni entrate in vigore il primo gennaio - spiega Rabbuffo - hanno creato una serie di storture nel settore, con il blocco di tutte le procedure autorizzative, anche di quelle il cui iter era iniziato già da anni, ma che non si era ancora concluso.

L’articolo29, infatti, prevede la redazione del Piano Cave da parte della Regione, uno strumento che si attende dal 1983.

L’incapacità della politica, però, non può essere scaricata sugli operatori di un comparto strategico, funzionale all'edilizia, che rappresenta uno dei settori trainanti dell'economia regionale, anche alla luce dei lavori post-sisma. Il rischio è infatti la penalizzazione degli imprenditori locali, a tutto vantaggio di fornitori di materiale provenienti da altre aree del Paese.

La proposta di Rabbuffo prevede che la Giunta regionale provveda alla redazione del Piano Cave entro il 31 dicembre di quest’anno, cui seguirà l’approvazione da parte del Consiglio entro il 30 giugno 2013. Oltre questa data sarà sospeso il rilascio delle concessioni per l'apertura di nuovi impianti.Fino ad allora, però, continuerà ad essere applicata la normativa precedente all’entrata in vigore della Finanziaria.

''E'un progetto di legge - continua il Capogruppo di Fli – dettato dal buon senso, perché è un preciso dovere della politica tutelare i legittimi interessi di chi ha investito in queste imprese, programmando investimenti e garantendo occupazione.

E che oggi rischia di essere messo in ginocchio. E' fuor di dubbio che l'adozione di un Piano Cave regionale sia necessaria, ma sono indispensabili anche delle regole che disciplinino questo periodo di transizione''.

A seguire il commento di ieri di Maurizio Acerbo del Prc  a margine del consiglio regionali, dove l'attacco all'articolo 29 è stato respinto, ma ragioni di forma.


MORATORIA CAVE: IRRICEVIBILI EMENDAMENTI PDL

Questa mattina ho posto una questione pregiudiziale contestando l'inammissibilità degli emendamenti della maggioranza per cancellare la moratoria sulle cave e la nuova disciplina della valutazione di impatto ambientale in quanto costituivano norme intruse rispetto ai provvedimenti all’esame del Consiglio.

Il presidente Pagano, dimostrando correttezza istituzionale, ha convenuto sulla irricevibilità degli emendamenti e quindi gli stessi non sono stati posti in votazione.
Noi eravamo pronti a una maratona ostruzionistica ma ci fa piacere che il presidente Pagano si sia dimostrato garante del rispetto del Regolamento e della legge sulla qualità normativa.

Segnaliamo che anche gli osceni emendamenti trasversali volti a cancellare il limite dei mandati per i membri del Consiglio Direttivo del Parco Velino Sirente sono state rinviate al mittente su nostra segnalazione per le medesime ragioni di inammissibilità.
Sventate le antipatiche sveltine sulle cave e la VIA speriamo che la maggioranza rifletta sulla sua posizione schizofrenica.
Perché rimangiarsi norme approvate soltanto poche settimane fa?

La moratoria sulle autorizzazioni di nuove cave è una misura indispensabile dopo 29 anni di inadempienze della Regione Abruzzo. 

Non si capisce perché dobbiamo rimanere tra le pochissime regioni prive di uno strumento di governo del territorio che doveva essere predisposto dal 1983! 
Vogliamo somigliare alle Marche o alla Calabria?

Mentre le altre regioni regolamentavano l’attività estrattiva in Abruzzo si sono moltiplicate le autorizzazioni trasformando quella che dovrebbe essere la Regione Verde d’Europa nella " gran cava d’Italia", come racconta il paragrafo dedicato alla situazione della regione nel libro Le conseguenze del cemento del giornalista di Altreconomia Luca Martinelli.

E’ ora che l’imprenditoria abruzzese e le sue rappresentanze comincino a praticare quel rigore e quell’innovazione che di solito predicano agli altri (la risposta di Rifondazione al documento di Confindustria).''


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