Morte di Donato Pangiarella, la Ayegbeni resta in carcere ma si difende: "L'ho spinto per difesa"

Spuntano nuovi elementi: un filmato e la versione dell'inquilino

10 Settembre 2014   09:27  

Continua il lavoro degli inquirenti per ricostruire nei dettagli la morte di Donato Pangiarella, il 74enne pensionato di Spoltore il cui cadavere è stato rinvenuto sabato nell'ascensore di una palazzina di via Cerrano a Montesilvano.

La causa del decesso, secondo l'autopsia, sarebbe da attribuirsi ad infarto, ma la ferita alla tempia dell'uomo ha spinto gli investigatori ad avanzare l'ipotesi di una colluttazione tra l'uomo ed Happy Ayegbeni, 33enne ambulante nigeriana residente nella palazzina che Pangiarella avrebbe riaccompagnato a casa dal supermercato.

E' durato circa un'ora e mezza, ieri mattina, l'interrogatorio cui è stata sottoposta la giovane donna, che ha ribadito di aver sì spinto Pangiarella, ma perché questi avrebbe tentato di avere un rapporto con lei: "Sono innocente: si, l'ho spinto, ma l'ho fatto per difendermi".

A seguito dell'interrogatorio, il gip ha deciso di convalidare il fermo della donna emettendo l'ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di omicdio preterintenzionale, con l'aggravante dela clandestinità (il permesso di soggiorno risulta scaduto lo scorso giugno, ma c'è già una richiesta di rinnovo), mentre dalle indagini emergono nuovi elementi che potrebbero risultare molto importanti nella ricostruzione del giallo.

Anzitutto, il filmato delle telecamere di sorveglianza del supermercato in cui è ripreso l'incontro tra la donna ed il pensionato, che secondo gli investigatori non sarebbe stato casuale: i movimenti, infatti, evidenzierebbero tra i due un appuntamento già fissato: i due si sarebbero visti fuori dal supermercato, dopo di che lei sarebbe entrata da sola a comprare le casse d'acqua che avrebbe posato presso la macchina di Pangiarella, a bordo della quale sarebbe salita dopo aver rimesso a posto il carrello.

A sfavore della versione della 33enne, poi, vi è anche la testimonianza del coinquilino, anch'egli di nazionalità nigeriana, che avrebbe asserito di aver visto i due entrare in casa ed essere andato nella propria stanza, salvo uscirne poco dopo richiamato dai lamenti della connazionale. L'uomo avrebbe quindi dichiarato di aver visto il corpo di Pangiarella ed aver aiutato la coinquilina a metterlo in ascensore.

I carabinieri hanno inoltre trovato tracce di sangue sulla vasca da bagno dove il 74enne avrebbe battuto la testa, oltre a provvedere al sequestro dei vestiti che la donna indossava quel giorno, essendosi secondo le ipotesi investigative cambiata in un secondo momento.


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