Muore lo scultore e pittore abruzzese Pietro Cascella

19 Maggio 2008   12:13  

Lo scultore e pittore pescarese Pietro Cascella, erede di una intera dinastia di artisti, è morto ieri mattina a Pietrasanta in provincia di Lucca, dove viveva con la moglie Cordelia Von De Steinen. A darne l'annuncio con parole accorate è stato il neo-ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, che era suo amico ed era stato anche suo collaboratore. Il mondo dell'arte ora è in lutto per la perdita di questo grande artista "dall'animo monumentale", scomparso all'età di 87 anni dopo un lungo periodo di malattia, i cui funerali verranno celebrati oggi alle 15 nel Duomo di Pietrasanta. Pietro Cascella è nato il 2 febbraio 1921 a Pescara e con la sua regione natìa ha sempre mantenuto un legame fortissimo, reso immortale da una delle sue opere più note, "La nave", protagonista di Largo Mediterraneo a Pescara, la città che ha dato i natali anche al nonno Basilio, capostipite di una delle più importanti famiglie di artisti abruzzesi. Una profonda sensibilità civile ha sempre caratterizzato le sue opere, come il Monumento ad Auschwitz, l'Arco della Pace di Tel Aviv, l'Omaggio all'Europa di Strasburgo e quello alla Resistenza Bella Ciao a Massa, ma Pietro cascella è ricordato da quanti lo conoscevano anche per la sua semplicità, per l'attenzione rivolta ai giovani e per il legame alle sue origini e alla sua terra, che riportava nelle sue opere in cui si mescolavano il marmo di Carrarra con la pietra porosa e tenera della Majella.
L'arte di Cascella inizia fin da giovanissimo, quando si avvicina alla pittura seguendo le orme del padre Tommaso (figlio di Basilio) e del fratello Andrea (nato anche lui a Pescara nel 1919). Per approfondire le sue conoscenze, si trasferisce nel 1938 a Roma, dove si iscrive all'Accademia di Belle Arti per seguire i corsi di Ferruccio Ferrazzi per poi partecipare nel 1943, poco più che ventenne, alla Quadriennale di Roma e nel 1948 alla prima Biennale di Venezia del periodo post-bellico. Sono questi gli anni in cui, insieme ad Andrea, lavora in una fornace per la ceramica e con questo materiale realizza le prime opere di grande formato. Ancora alla Biennale nel '56, Pietro va progressivamente maturando il suo distacco dalla pittura per trovare nell'espressione plastica la cifra della sua arte. Nel 1958 concepisce insieme al fratello e all'architetto Julio Lafuente il progetto per il monumento di Auschwitz, che sarà realizzato nove anni dopo su un nuovo disegno interamente ideato da Pietro (e con il progetto dell'architetto Giorgio Simoncini). Intanto l'incontro a Roma con l'artista cileno Sebastian Matta lo porta a elaborare quadri-scultura dalle tematiche surreali, che comunque gli consentono di approfondire la sua ricerca orientata verso la pietra e il marmo. Le sue sculture si presentano infatti solitamente composte da masse pietrificate levigate, aspre o corrose con accenni di base cubista ed elementi di purismo geometrico. Il carattere monumentale, presente anche nelle sculture di piccole dimensioni, traduce il senso di potenza ed energia, che si richiama alla grande tradizione arcaica dell'arte, sulla quale si innesta una fantasia tutta moderna. L'uso della pietra, che Cascella definisce "l'ossatura della terra", rappresenta il recupero dell'antica naturalità e integrità dell'uomo, sintesi plastica di volumi articolati, che, richiamando forme archetipe, collocando l'artista in una linea ideale della scultura europea da Brancusi a Lipchitz. Protagonista di molte personali in Italia e all'estero, Cascella realizza negli anni '70 opere di grande importanza, come l'Arco della Pace di Tel Aviv, , l'Omaggio all'Europa a Strasburgo, il Monumento a Giuseppe Mazzini a Strasburgo, Bella Ciao a Massa. Tra le sculture monumentali degli anni '80 vi sono invece Cento Anni di lavoro allo stabilimento Barilla a Parma, la "Nave" per Pescara e la piazza di Milano Tre. Nel decennio successivo realizza grandi opere come l'Agorà all'Università di Chieti, il Monumento della Via Emilia a Parma, la Porta della Sapienza a Pisa, l'Ara del Sole a Ingurtosu in Sardegna, il Teatro della Germinazione nel Parco Nazionale d'Abruzzo e la Volta Celeste ad Arcore (Milano), il mausoleo commissionato all'artista da Silvio Berlusconi nella propria villa.

Tra gli ultimi progetti di Cascella, il cui legame con l'Abruzzo si rinnovava anche attraverso il premio di Francavilla intitolato a Francesco Paolo Michetti, c'era una grande scultura pensata per Pescara e che si sarebbe dovuta trovare il Piazza Primo Maggio a rappresentare la Porta della città. Ai funerali di oggi pomeriggio parteciperà anche il sindaco, Luciano D'Alfonso in rappresentanza del Comune di Pescara che ricorderà con il suo gonfalone un grande artista e la sua storia.

VT


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