Museo d'Abruzzo, l'Assembla cittadina scrive alla Sovrintendente Arbace

26 Marzo 2012   18:15  

"Gentile Soprintendente, come avrà avuto modo di conoscere, il Tavolo della Ricostruzione Artistica operante nell’Assemblea cittadina sin dal 2010, oltre ad aver organizzato un apposito incontro-seminario di studio sull’applicazione della cosiddetta “Legge del 2%” nella ricostruzione e ristrutturazione di edifici ed altre opere pubbliche in città (gli Atti scritti e video sono consultabili al sito www.culturame.it/duepercento), è cointeressato alla più vasta problematica della salvaguardia, tutela e valorizzazione del patrimonio storico, monumentale, architettonico e artistico."

La lettera aperta dell'Assembela cittadina, firmata da Anna Pacifica Colasacco, è rivolta alla dottoressa Luciana Arbace, soprintendente per i Beni Storici, Artistici e Etnologici dell'Abruzzo.

"Da notizie generiche riportate sulla stampa- continua Anna Pacifica Colasacco dell'Assembela cittadina- si apprende che una parte delle opere a suo tempo esposte nel Museo Nazionale d’Abruzzo, stanno per essere trasferite, dietro una sua personale iniziativa, in altre sedi, con una significativa presenza nell’Abbazia Morronese a Sulmona. Com’è arcinoto, le opere integre e quelle danneggiate dal sisma sono attualmente ospitate, soprattutto per il loro restauro, nel Museo Paludi di Celano opportunamente attrezzato sia per il ripristino restaurativo che per la conservazione (in modo particolare microclima). In relazione a tale sciagurata eventualità, si chiede quali siano state le ragioni di fondo che l’avrebbero indotta a tale scelta dislocativa."

"La domanda - prosegue la missiva - è motivata inoltre dal fatto che, in attesa dell’agibilità anche parziale ed in progress del Castello Cinquecentesco dove è stato sempre collocato il più che rinomato Museo Nazionale d’Abruzzo, il temporaneo trasferimento di una parte delle opere più rappresentative è stato a suo tempo individuato nei ristrutturandi locali dell’ex Mattatoio, situato nell’area monumentale delle 99 Cannelle, con notevoli risorse finanziarie già stanziate.

In relazione a quanto sopra esposto, si chiede cortesemente di conoscere:
1) Se rispondano al vero le notizie riportate dalla stampa e dagli altri mass-media;
2) In caso affermativo, quali siano le ragioni che l’hanno indotta a tale scelta, con la precisazione dei luoghi espositivi individuati e delle opere che saranno trasferite;
3) A che punto è la fase di ristrutturazione dell’ex Mattatoio ed i tempi previsti per una completa disponibilità degli spazi destinati all’attività espositiva del Museo Nazionale d’Abruzzo;
4) Se per la ristrutturazione dell’ex Mattatoio, di proprietà del Comune dell’Aquila e ceduto in comodato d’uso gratuito a codesta Soprintendenza, sia stata prevista l’applicazione della legge 29 luglio 1949, n. 717 e successive modificazioni apportate dalle “Linee guida per l’applicazione della legge n. 717/1949 recante norme per l’arte negli edifici pubblici”, con pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 23 del 29 gennaio 2007 – Supplemento Ordinario n. 21."

"Il Tavolo della Ricostruzione Artistica - continua spiegare Anna Pacifica Colasacco-è convinto che il patrimonio storico, monumentale, architettonico e artistico della città dell’Aquila sia inalienabile ed indivisibile, appartenendo in toto esclusivamente al Capoluogo abruzzese. Si è pertanto fortemente contrari ad ogni iniziativa di “allontanamento” e di diversa dislocazione delle opere in questione e, al contrario di quanto paventato, si ritiene che debba essere posto in essere ogni possibile sforzo per valorizzare al meglio questo prestigioso “fondo collettivo”, fortemente identitario per l’intero territorio dell’aquilano, che purtroppo già troppe spoliazioni ha subito nel passato e con il concreto rischio di subirne ancora nell’attuale fase della lentissima ricostruzione post-sismica. A più riprese il Tavolo della Ricostruzione Artistica ha sottolineato l’anomalia dell’affidamento della gestione emergenziale dei Beni Culturali al vice Commissario Marchettti, auspicando il riaffidamento delle competenze alla Soprintendenza, organo istituzionale naturale, di fatto pressoché esautorato nei tre anni post-sismici trascorsi."

"Auspicio verificatosi al momento di questa stesura, - spiega la Colasacco- con la lettura della nuova ordinanza Monti in corso di pubblicazione sulla G. U. che al comma 4 dell’art. 3 prevede testualmente: “Alla data del 31 marzo 2012 cessano le funzioni della struttura a supporto del Vice Commissario ai Beni Culturali di cui all’art. 2, comma 3, dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3761 del 1 maggio 2009”. Deo gratias! Il Tavolo della Ricostruzione Artistica avrebbe piacere di invitarLa in una delle prossime Assemblee per sentire dalla Sua viva voce e da quella dei Suoi più stretti collaboratori lo “stato dell’arte” in merito alle questioni poste."  


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