Navalny: Accuse di Menti e Proteste in Russia dopo la sua Morte

17 Febbraio 2024   15:22  

Le accuse di menzogna da parte delle autorità russe e proteste diffuse hanno segnato le ore successive alla morte di Alexei Navalny, il noto dissidente russo deceduto in carcere. Secondo i collaboratori di Navalny, il corpo del defunto non si trova nell'obitorio indicato dalle autorità, alimentando sospetti e polemiche sulla trasparenza delle informazioni riguardanti la sua morte.

La portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, ha sollevato accuse gravi contro il governo russo, affermando che le autorità stanno mentendo sulle cause del decesso e cercando di ostacolare la consegna del corpo agli avvocati e ai familiari. Nel frattempo, raduni in memoria di Navalny sono stati dispersi in diverse città russe, con oltre 200 persone fermate secondo quanto riportato dall'ONG per i diritti umani OVD-Info.

La situazione è particolarmente tesa a Mosca e San Pietroburgo, dove sono avvenuti numerosi arresti durante le commemorazioni dell'oppositore di Putin. L'ONG ha denunciato questa serie di arresti come la più ampia ondata di fermi per protesta degli ultimi 18 mesi, evidenziando un'escalation delle tensioni in tutto il Paese.

Anche la comunità internazionale ha reagito alla morte di Navalny: il governo britannico ha convocato i diplomatici russi per comunicare che le autorità russe sono considerate pienamente responsabili dell'accaduto e hanno richiesto un'indagine completa e trasparente sulla sua morte. Nel frattempo, la madre di Navalny è stata formalmente informata del decesso del figlio, mentre i suoi parenti chiedono che il corpo venga consegnato loro immediatamente.

Le circostanze intorno alla morte di Navalny rimangono avvolte dal mistero e da sospetti di occultamento di informazioni cruciali, alimentando la protesta e l'indignazione sia all'interno che all'esterno della Russia.


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