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E' il sito aquilano 6aprile.it a pubblicare i documenti esclusivi degli studi del sismologo della Commissione Grandi Rischi Enzo Boschi condannato in Primo Grado dal Tribunale dell'Aquila a 6 anni di reclusione.
Il sito nato dopo il sisma del 6 aprile 2009 ha ottenuto il documento, discusso anche durante il processo e portato come "prova" dal pm Fabio Picuti.
Nello studio vengono analizzate le probabilità che si verifichi un evento sismico nella penisola e le uniche regioni in cui il rischio non è basso sono il sud-est della Sicilia e l'Appennino abruzzese.
Vengono esclusi, dallo studio anche possibilità di terremoti in Emilia dove poi il 20 maggio e successivamente il 29 maggio 2012.
Nella tabella che viene riportata è chiaro come la nostra regione di pertinenza abbia un indice indicato come "1" cioè il 100% di probabilità.
Nella conclusione dello studio leggiamo: “La probabilità che accada un evento maggiore di M. 5.9 nei prossimi 5 anni è bassa ovunque, tranne che nella regione 34 (Aquilano) che ha una probabilità virtualmente prossima all’unità (indica il 100%). Nel prossimo futuro ci sono alte probabilità solo per la Sicilia sud-orientale, per l’Aquilano, Naso-Capo d’Orlando e il Forlivese. Oltre ad una dettagliata rivalutazione del rischio sismico, queste zone dovrebbero essere oggetto di un monitoraggio intensivo per una migliore comprensione delle tettoniche locali ed i processi fisici legati alla generazione di terremoti”.
Poi c'è un'intervista di Claudio Eva, nostra esclusiva, in cui nel 1997 dichiarava L'Aquila come zona fortemente sismica e che si sarebbe dovuto procedere non nella previsione, ma nella prevenzione, assicurandosi la tenuta sismica delle costruzioni e costruendo il nuovo sotto le più rigide regolamentazioni antisismiche.
Evidentemente nessuno lo ha ascoltato e lui durante la riunione della Grandi Rischi parrebbe non aver accennato a questa precedente "esperienza" aquilana.