"Nine" con la Kidman, film scritto dall'abruzzese Mario Fratti

Il drammaturgo aquilano vive a New York

22 Agosto 2008   17:03  

C’è attesa per “Nine”, il film che Rob Marshall sta da qualche mese girando con un cast di tutto rispetto (Nicole Kidman, Penelope Cruz, Marion Cotillard fresca vincitrice dell’Oscar, Sophia Loren, Judie Dench e Daniel Day-Lewis) tratto dall’omonima opera dell’abruzzese Mario Fratti (nella foto) diventata un cult nei teatri di Broadway. Il musical, una libera reinterpretazione del film “8 e mezzo” di Federico Fellini, venne posto in scena per la prima volta nel 1982 da Arthur Kopit con musiche di Maury Yeston. Fu un clamoroso successo, durato molti anni, anche con la nuova produzione teatrale allestita nel 2003 con Antonio Banderas alla guida del cast.

Oltre duemila le repliche, ben sette “Tony Award” vinti dal musical e Fratti - drammaturgo nato all’Aquila il 5 luglio 1927, che dal 1963 vive a New York - ormai nell’olimpo degli scrittori teatrali. Dunque occhi puntati su questo film di Marshall, le cui riprese procedono speditamente (alcune scene si girano a Roma) e l’uscita sugli schermi prevista per l’anno prossimo. Il regista, reduce dal successo raccolto nel 2002 con il musical “Chicago”, non vuole doppiaggi. “Nine” avrà le voci degli interpreti, tutti hanno seguito rigorose lezioni di canto e potranno contare su una grande orchestra con 60 musicisti. Legittima, quindi, l’aspettativa per il film che non dovrebbe tradire le attese. Fratti potrà così aggiungere altre soddisfazioni alle tante che costellano la sua vita d’autore per il teatro. Le sue opere, un’ottantina, vantano, infatti, una notevole sequela di consensi in America e nel mondo. Tradotte in 21 lingue, sono rappresentate in centinaia di teatri nei cinque continenti.

Rientrato dal Giappone - dove recentemente ha presenziato a Tokyo alla prima teatrale del dramma “Blindness” (Cecità), opera rappresentata anche a Smirne, in Turchia, nel mese di febbraio, Fratti è in partenza proprio in questi giorni, destinazione Cina, Shanghai, per la rappresentazione del dramma “The piggy bank” (Il salvadanaio) e per un seminario agli studenti della Shanghai theatre academy, coordinato dal professor Liu Minghou. Appena conclusi gli impegni nella moderna metropoli cinese, lo scrittore raggiungerà Seoul dove si recita il musical “Nine”, con diverse repliche in programma. In Corea del Sud Fratti rimarrà una settimana, docente in un workshop di scrittura teatrale sul musical, destinato a giovani autori e organizzato dalla più grande compagnia di teatro coreana, la Seensee. Intanto, alcune sue opere hanno raccolto vasti consensi negli ultimi mesi. In Grecia, dove dal 5 al 13 aprile, è stato rappresentato il dramma “Porno”, con ottimi riscontri di pubblico e critica. A New York la Passajj productions ltd. ha messo in scena al Roy Arias theatre, per la regia di Elisabeth Falk, il musical “White widow” (Vedova bianca), un’opera permeata di passione siciliana, molto apprezzata dal pubblico.

Il Premio “Mario Fratti- Fred Newman”, intitolato ai due grandi drammaturghi (Fred Newman ha scritto oltre trenta testi teatrali postmoderni e musical), destinato a opere di teatro “politico”, è stato vinto da Charles Duncombe, autore del dramma “Patriot act: A reality show”. Scelto tra 200 lavori provenienti da sei paesi, il dramma ben rappresenta lo spirito del premio che vuole valorizzare quegli autori che scelgono il difficile campo della drammaturgia impegnata e del teatro non evasivo. Il dramma contempla la vicenda di due persone coinvolte nei ragionamenti di un everyman conservatore. Seguendo la contorta logica del “Patriot act” (legge a difesa della patria), sinceri patrioti si ritrovano a essere traditori e terroristi. Insomma, una critica severa alla politica americana degli ultimi otto anni. Il dramma andrà in scena a New York dal 5 al 21 settembre, per la regia di Valentina Fratti (buon nome non mente, figlia dello scrittore), valente direttore artistico del Miranda theatre.

Queste, dunque, le più recenti notizie su Mario Fratti, tra i più grandi drammaturghi al mondo. Festeggiati l’anno scorso gli 80 anni all’Aquila, la sua città natale: “La più bella settimana della mia vita”, confiderà in un’intervista a un giornale americano. Lo scrittore sembra persino essersi alleggerito d’età in un tourbillon d’impegni culturali e viaggi di lavoro in tutto il mondo che sfiancherebbero qualsiasi ventenne. Riposa, si fa per dire, quando torna nella sua bella casa nella 55ma Strada della “Grande Mela”, a due passi da Broadway e dal Central park, correndo tra un impegno culturale e l’altro. Poi, ogni sera, puntualmente a teatro per vedere le novità. Per raccontarle, con efficaci e snelle recensioni, ai lettori delle testate su cui scrive.

Goffredo Palmerini (Componente il Cram Abruzzo)


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