No ai consorzi nel centro storico.

Intervista al presidente Enzo Lombardi

17 Febbraio 2010   10:25  

Sono ormai più di due settimane che mi riunisco con i miei vicini di casa per capire la situazione del centro storico, abbiamo anche iniziato ad organizzarci per la creazione di un consorzio.

Tutto questo con l'unico scopo di acquisire una sorta di priorità per la ricostruzione delle nostre case.

Nelle riunioni fatte, in modo unanime abbiamo ritenuto che, portandoci avanti con il lavoro burocratico (foto, perizie, riferimenti catastali dei palazzi che dovrebbero costituire l'aggregato), potremmo sperare di iniziare i lavori in tempi ragionevoli.

Per chiarire la situazione a me stessa, ai vicini di casa e a chi abita nel centro storico, ho fatto qualche domanda al dott. Enzo Lombardi, presidente della V Commissione consiliare presso il Comune di L'Aquila.

Buongiorno Presidente. Il primo quesito, seppur banale, risulta doveroso. Come è la situazione e soprattutto quali sono i tempi per la ricostruzione del centro storico?

Buongiorno a lei. La situazione è senza ombra di dubbio disastrosa. Risulta tale innanzitutto per problemi obiettivi derivanti dalla gravissima questione delle macerie. Queste hanno creato forti ostacoli per i lavori nel centro storico. Molte ditte deputate alle opere provvisionali in generale ed al puntellamento in particolare si sono dovute arrendere dinanzi all'impossibilità di operare a causa di cumuli di sassi che impedivano l'accesso agli immobili danneggiati. Inoltre in alcuni casi le macerie hanno creato, e creano tutt'ora, pericolo per gli addetti ai lavori, ragion per cui, allo scopo di tutelare l'incolumità degli operai, si è dovuto, molte volte, demordere dall'andare avanti.

Non si può negare, però, che affianco alle difficoltà oggettive, riscontro anche delle responsabilità soggettive; c'è infatti un' eccessiva trascuratezza nel fare. Lei pensi che il Piano regolatore generale della città di L'Aquila, risalente agli anni 70, rinviava la definizione delle linee guida a 6 mesi dall'approvazione dello stesso. Ovviamente i 6 mesi trascorsero senza dare seguito ai lavori per cui oggi ci troviamo di fronte ad una città ed a un centro storico senza regole pianificate e senza una visione architettonica ed urbanistica unitaria e questo rappresenta un grave rischio anche per la ricostruzione.

Cosa ne pensa di questa nostra mobilitazione a fare consorzi ed aggregati nel centro storico?

In questo contesto è fuori luogo parlare di consorzi. Non c'è ancora una normativa in tal senso. Tutte le ordinanze emanate riguardano unicamente le case B, C ed E al di fuori della zona rossa. Per questo motivo chiedo ai cittadini, ormai giustamente esasperati, di fare attenzione ed evitare di impegnarsi in situazioni giuridiche con ditte e professionisti, prima di conoscere la normativa su consorzi ed aggregati. Purtroppo dobbiamo fare attenzione a chi vuole speculare sulle nostre disgrazie. Occorre avere ancora pazienza e soprattutto bisogna trovare la forza per restare fermi in attesa della regolamentazione specifica della materia.

Quindi un appello ai cittadini a non fare nulla in questo momento?

Purtroppo si. Non devono assolutamente cimentarsi in consorzi che non hanno motivo di essere creati perché non regolamentati.

Cosa ne pensa: il Presidente Chiodi, in qualità di Commissario per la ricostruzione , sta avendo ritardi rispetto alla emanazione delle linee guida riguardo il centro storico?

Il Presidente Chiodi ha ottenuto le deleghe soltanto il 1 Febbraio.

E'naturale che si riservi qualche settimana per studiare la complessa problematica della ricostruzione. Solo in seguito potrà assolvere correttamente e fruttuosamente il suo compito. Sono passate soltanto due settimane. Dobbiamo concedergli il tempo di trovare la strada migliore da percorrere per iniziare a lavorare.

Sui giornali leggiamo quotidianamente le lamentele del Sindaco Cialente per la situazione di preoccupante stallo che L'Aquila sta vivendo già ormai da troppi mesi. Cosa occorre fare per sbloccare la situazione?

Il Sindaco non fa altro che lamentarsi pubblicamente. Ma in realtà è lui il detentore del potere. E' lui che dovrebbe coordinare, lavorare, fare proposte concrete in sede di Giunta e Consiglio Comunale. Ora ha anche acquisito le deleghe della protezione civile. Cosa aspetta? Basta lamentarsi, occorre darsi da fare.

Con la V Commissione, che presiedo, ho portato proposte sulla pianificazione, sul Piano regolatore ormai scaduto, sulla delimitazione delle zone, sulla messa in sicurezza degli edifici. Lui non ha portato mai nessuna proposta.

Come sono le prospettive per la nostra città?

Purtroppo se le cose continuano in questo modo non possiamo attenderci nulla di buono. Finché il Sindaco, il Consiglio e la Giunta rimarranno inerti a lamentarsi come comuni cittadini invece di attivarsi per proteggere la collettività e per rispondere alle sue richieste, rimarremo sempre fermi in questa palude di incertezze e ambiguità.

La ringrazio per la disponibilità e le auguro, per il bene di tutti noi, buon lavoro.

Francesca Aloisi

 

 


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