Il centrodestra alla guida della Regione affronta un altro fallimento nelle trattative per le nomine delle partecipate, con un summit rinviato e tensioni interne.
Ieri pomeriggio, il tentativo di risolvere la questione delle nomine delle partecipate regionali si è concluso con un ulteriore rinvio. La riunione, che si è tenuta presso la sede di Forza Italia in via Carducci a Pescara, non ha prodotto risultati concreti.
Alla riunione erano presenti per Fratelli d’Italia il senatore e segretario regionale Etel Sigismondi, il senatore Guido Liris, e la consigliera regionale Marilena Rossi, mentre il presidente della Regione Marco Marsilio era assente. Per Lega erano presenti il capogruppo in Consiglio regionale Vincenzo D’Incecco, mentre il segretario regionale e sottosegretario Luigi D’Eramo e la vice Sabrina Bocchino erano assenti. Per Forza Italia hanno partecipato l’onorevole Nazario Pagano e il consigliere Emiliano Di Matteo. Per Noi Moderati, erano presenti la vicepresidente del Consiglio regionale Marianna Scoccia e il segretario regionale Paolo Tancredi. Infine, per la lista Marsilio Presidente era presente il consigliere regionale Luciano Marinucci.
L'incontro ha visto il perpetuo schema di Fratelli d’Italia che, forte della propria posizione predominante, ha continuato a richiedere presidenze e poltrone nei Consigli di Amministrazione (Cda), spesso a scapito delle altre forze politiche. Lega, Forza Italia, e Noi Moderati continuano a contrastare questa centralizzazione del potere, chiedendo una distribuzione più equa delle posizioni.
Secondo il Manuale Cencelli adattato, Fratelli d’Italia rivendica il 45,5% delle posizioni, con le restanti quote ripartite al 24,5% per Forza Italia, 14,5% per la Lega, 10,5% per la lista Marsilio Presidente e 5% per Noi Moderati. La Lega, scesa dal 27,5% delle elezioni passate al 7,5% nelle recenti elezioni regionali, e Forza Italia, salita al 13,4%, continuano a lottare per ottenere posti significativi, mentre Noi Moderati cercano di ottenere una posizione di rilievo.
Fino ad oggi, l’unica nomina confermata è stata quella di Carla Zinni alla Presidenza di Arap Servizi, nonostante non sia stata eletta, ma risultando la donna più votata in Abruzzo dopo Tiziana Magnacca, ora assessore regionale. Inoltre, si attende la riconferma di Andrea Di Biase come amministratore unico di Abruzzo Progetti.
Tra le questioni in discussione vi è anche la proposta di commissariare l’intera Agenzia Regionale Attività Produttive (Arap) con un esponente di Fratelli d’Italia, nonostante il presidente attuale Giovanni Savini sia in scadenza. Paolo Bomba e Antonio Tavani sono tra i nomi avanzati per questo ruolo.
Le discussioni si estendono anche alle Aziende per il Diritto agli Studi Universitari (Adsu) e alle Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale (Ater). Durante il summit di metà luglio, è stato deciso che tre delle cinque Ater andranno a Fratelli d’Italia, mentre una sarà assegnata a Lega e Forza Italia. Le Adsu dovrebbero essere distribuite tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Tuttavia, Lega e Forza Italia hanno espresso insoddisfazione per le assegnazioni proposte, richiedendo ulteriori posti. Anche Noi Moderati cercano di ottenere una posizione significativa, avanzando una candidatura per la Fira, la finanziaria regionale attualmente presieduta da Giacomo D’Ignazio.
Il prossimo incontro per le nomine non è stato ancora programmato, ma le discussioni politiche e programmatiche dovrebbero riprendere il 11 settembre, quando saranno affrontate ulteriori questioni cruciali.