Fa discutere nel web e fuori un caso linguistico applicato al post-sisma aquilano.
Nel nuovo report della Sge il termine ''assistito'', viene appilicato non più al totale delle persone senza casa propria, che sono circa 55 mila, ma solo a coloro, appena 3mila, che sono ospiti in albergo e caserma.
Nell'ultimo report dell'Sge infatti il totale delle persone in soluzioni abitative fornite dallo Stato all'Aquila e nei comuni del cratere sono 23.200 ; le persone beneficiare del Contributo di autonoma sistemazione (C.A.S.) nei comuni dell'Aquila e del cratere 29.061 ; il totale persone assistite in strutture ricettive e strutture di permanenza temporanea 3.065.
Nel totale delle persone assistite sono computate solo le 3.065 dell'ultima categoria.
Sottigliezze che non cambiano il termine reale della faccenda. ''Assistiti'', o ''persone in soluzioni alloggiative fornite dallo Stato'', o ''persone beneficiarie del contributo di autonoma sistemazione'', in fondo non cambia nulla.
L'importante ad esempio è che le persone beneficiarie del contributo di autonoma sistemazione, oltre 29mila, ''beneficiarie'' lo siano davvero e non a chiacchiere.
Quasi tutti ancora non ricevono l'assegno di cui hanno diritto dal mese di marzo-maggio in poi.
Nel solo comune dell'Aquila sono poco più di 180 i milioni di euro finora rendicontati per l'autonoma sistemazione. 103 i milioni erogati, 80 quelli ancora non trasferiti nelle casse del Comune che ha anticipato un terzo della somma per pagare alcune mensilità arretrate fino a maggio ai 25.583 aventi diritto. In altri comuni si aspetta ancora inl pagamento di marzo.
Non saranno ''assistiti'', eppure hanno casa E e gli stessi diritti dei post-terremotati che hanno avuto un alloggio del progetto CASE.
Non saranno ''assistiti'', certo, ma vivono in non pochi casi in garage, roulotte, da amici e parenti, nelle case inagibili senza farsi scoprire, perché è un reato.
Non saranno ''assistiti'', ma è grazie alla loro rinuncia ad un appartamento del CASE e alla costosa permanenza in albergo, che lo Stato e i contribuenti hanno risparmiato centinaia di milioni di euro.
E in molti casi non va dimenticato che l'autonoma sistemazione è in realtà un assegno di povertà, perché c'è gente che ha perso tutto anche il lavoro ed è piena di debiti. Chiamateli come vi pare, ''assistiti'', ''beneficiari'', ''morti di fame'', ma tirate fuori i soldi, subito, e pagateli.
FT