Il progetto di fusione tra Pescara, Montesilvano e Spoltore, previsto per il 2027, solleva crescenti preoccupazioni tra i cittadini e le amministrazioni locali riguardo alla gestione dei servizi e all'identità comunale.
Il progetto di fusione tra i comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore, denominato Nuova Pescara, previsto per il 1° gennaio 2027, sta suscitando un crescente malcontento tra i cittadini e le amministrazioni locali. A un anno e mezzo dalla data istitutiva della nuova città, le preoccupazioni riguardano principalmente la gestione dei servizi pubblici, l'identità culturale e le dinamiche politiche che potrebbero emergere dalla fusione.
La sindaca di Spoltore, Chiara Trulli, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alla fusione, sottolineando che "i cittadini stanno toccando con mano la realtà dei servizi associati e le preoccupazioni aumentano". Trulli ha evidenziato che, inizialmente, il progetto era stato concepito con una visione diversa rispetto a quella attuale, e ora ci sono delle insofferenze tra la popolazione.
Inoltre, la sindaca ha sottolineato la necessità di un piano traffico unico per la nuova città, al fine di garantire una mobilità efficiente e sostenibile. Ha anche sollecitato l'assegnazione tempestiva dei fondi statali destinati alla fusione, per evitare che vengano persi.
Le amministrazioni di Montesilvano e Pescara stanno monitorando attentamente la situazione e sono in contatto con la Regione per affrontare le criticità emerse. Tuttavia, la mancanza di un dialogo costruttivo tra le parti coinvolte rischia di compromettere il successo del progetto.
Il progetto di fusione, pur promettendo vantaggi economici e una gestione più efficiente dei servizi, deve affrontare sfide significative legate alla partecipazione dei cittadini, alla trasparenza e alla coesione sociale. È fondamentale che le amministrazioni locali coinvolgano attivamente la popolazione nel processo decisionale e affrontino le preoccupazioni sollevate per garantire una transizione armoniosa verso la Nuova Pescara.