Nuove scoperte a Teate

Un muro augusteo spiega l’assetto cittadino

23 Giugno 2008   12:50  

Grazie al ritrovamento di uno scheletro di epoca longobarda, risalente al VII secolo dopo Cristo, collocato su una porzione muraria,  un importante tassello si aggiungere alle conoscenze sulla antica Teate; una scoperta fondamentale che aiuta a ricostruire ancora meglio la fisionomia della città e i suoi processi di trasformazione nel tempo. Il  muro romano di epoca augustea, che si trova  in posizione ortogonale rispetto a corso Marrucino, è intersecato da una cisterna cinquecentesca collegata a un sottostante sistema idrico, sulla cui portata gli archeologi stanno ancora studiando.
 Adele Campanelli, responsabile della soprintendenza per la città antica e direttrice del museo la Civitella, ha spiegato : “il muro sul quale abbiamo rinvenuto la sepoltura, assolveva, in epoca augustea, a funzioni di terrazzamento del foro imperiale e il suo orientamento verso colle San Gallo (l’attuale piazza San Giustino), nonché la sua edificazione a margine dell’area in cui nel ‘96 riemersero resti del foro repubblicano, dimostra come la città sia stata sottoposta a radicali processi di trasformazione”.
  La porzione muraria, insomma, aiuta a comprendere meglio l’uso di Teate in un lasso di tempo che copre circa quattrocento anni storia, dalla repubblica (II secolo avanti Cristo) all’impero (I-II secolo dopo Cristo), “offrendo- spiega Campanelli- interessanti ricadute sull’assetto della città moderna”. Proseguono, intanto, e si ampliano i sondaggi nella parte di piazza Barbella individuata per un eventuale sbocco degli ascensori di collegamento al tunnel sotterraneo, abbracciando una zona di circa cento metri quadrati davanti palazzo Durini; un sorta di  prosecuzione degli scavi del ’96 durante i quali emersero le poderose mura di un edificio del foro repubblicano. “Una occasione irripetibile- ha affermato Campanelli parlando del progetto del Comune- per offrire al visitatore uno spaccato archeologico di rara intensità”. 
 Intanto, Chieti si prepara ad ospitare i primi due giorni del convegno “Valerio Cianfarani e le culture medio-adriatiche” che inizierà venerdì 27 giugno nell’auditorium della Civitella per poi concludersi domenica 29 giugno a Teramo. Gli argomenti trattati saranno molteplici: dalle città romane abruzzesi ai culti e ai santuari della regione, fino a toccare il tema del popolamento del territorio abruzzese. Per l’occasione, la direttrice della Civitella Adele Campanelli presenterà il suo studio sul tempio di Casteldieri.

 

 

 

Grazie al ritrovamento di uno scheletro di epoca longobarda, risalente al VII secolo dopo Cristo, collocato su una porzione muraria ai margini dell’area pensata per la costruzione dei bagni pubblici, un importante tassello si aggiungere alle conoscenze sulla antica  Teate; una scoperta fondamentale che aiuta a ricostruire ancora meglio la fisionomia della città e i suoi processi di trasformazione nel tempo. Il  muro romano di epoca augustea è posto  in posizione ortogonale rispetto a corso Marrucino ed è intersecato da una cisterna cinquecentesca collegata a un sottostante sistema idrico, sulla cui portata gli archeologi stanno ancora studiando.
 Adele Campanelli, responsabile della soprintendenza per la città antica e direttrice del museo la Civitella, ha spiegato : “il muro sul quale abbiamo rinvenuto la sepoltura, assolveva, in epoca augustea, a funzioni di terrazzamento del foro imperiale e il suo orientamento verso colle San Gallo (l’attuale piazza San Giustino), nonché la sua edificazione a margine dell’area in cui nel ‘96 riemersero resti del foro repubblicano, dimostra come la città sia stata sottoposta a radicali processi di trasformazione”.
Il muro, insomma, aiuta a comprendere meglio l’uso di Teate in un lasso di tempo che copre circa quattrocento anni storia, dalla repubblica (II secolo avanti Cristo) all’impero (I-II secolo dopo Cristo), “offrendo- spiega Campanelli- interessanti ricadute sull’assetto della città moderna”. Proseguono, intanto, e si ampliano i sondaggi nella parte di piazza Barbella individuata per un eventuale sbocco degli ascensori di collegamento al tunnel sotterraneo, abbracciando una zona di circa cento metri quadrati davanti palazzo Durini; un sorta di  prosecuzione degli scavi del ’96 durante i quali emersero le poderose mura di un edificio del foro repubblicano. “Una occasione irripetibile- ha affermato Campanelli parlando del progetto del Comune-  per offrire al visitatore uno spaccato archeologico di rara intensità”. 
 Intanto, Chieti si prepara ad ospitare i primi due giorni del convegno “Valerio Cianfarani e le culture medio-adriatiche” che inizierà venerdì 27 giugno nell’auditorium della Civitella per poi concludersi domenica 29 giugno a Teramo.Gli argomenti trattati saranno molteplici: dalle città romane abruzzesi ai culti e ai santuari della regione, fino a toccare il tema del popolamento del territorio abruzzese. Per l’occasione, la direttrice della Civitella Adele Campanelli presenterà il suo studio sul tempio di Casteldieri.

 

 

 

Grazie al ritrovamento di uno scheletro di epoca longobarda, risalente al VII secolo dopo Cristo, collocato su una porzione muraria ai margini dell’area pensata per la costruzione dei bagni pubblici, un importante tassello si aggiungere alle conoscenze sulla antica  Teate; una scoperta fondamentale che aiuta a ricostruire ancora meglio la fisionomia della città e i suoi processi di trasformazione nel tempo. Il  muro romano di epoca augustea è posto  in posizione ortogonale rispetto a corso Marrucino ed è intersecato da una cisterna cinquecentesca collegata a un sottostante sistema idrico, sulla cui portata gli archeologi stanno ancora studiando.
 Adele Campanelli, responsabile della soprintendenza per la città antica e direttrice del museo la Civitella, ha spiegato : “il muro sul quale abbiamo rinvenuto la sepoltura, assolveva, in epoca augustea, a funzioni di terrazzamento del foro imperiale e il suo orientamento verso colle San Gallo (l’attuale piazza San Giustino), nonché la sua edificazione a margine dell’area in cui nel ‘96 riemersero resti del foro repubblicano, dimostra come la città sia stata sottoposta a radicali processi di trasformazione”.
Il muro, insomma, aiuta a comprendere meglio l’uso di Teate in un lasso di tempo che copre circa quattrocento anni storia, dalla repubblica (II secolo avanti Cristo) all’impero (I-II secolo dopo Cristo), “offrendo- spiega Campanelli- interessanti ricadute sull’assetto della città moderna”. Proseguono, intanto, e si ampliano i sondaggi nella parte di piazza Barbella individuata per un eventuale sbocco degli ascensori di collegamento al tunnel sotterraneo, abbracciando una zona di circa cento metri quadrati davanti palazzo Durini; un sorta di  prosecuzione degli scavi del ’96 durante i quali emersero le poderose mura di un edificio del foro repubblicano. “Una occasione irripetibile- ha affermato Campanelli parlando del progetto del Comune-  per offrire al visitatore uno spaccato archeologico di rara intensità”. 
 Intanto, Chieti si prepara ad ospitare i primi due giorni del convegno “Valerio Cianfarani e le culture medio-adriatiche” che inizierà venerdì 27 giugno nell’auditorium della Civitella per poi concludersi domenica 29 giugno a Teramo.Gli argomenti trattati saranno molteplici: dalle città romane abruzzesi ai culti e ai santuari della regione, fino a toccare il tema del popolamento del territorio abruzzese. Per l’occasione, la direttrice della Civitella Adele Campanelli presenterà il suo studio sul tempio di Casteldieri.

 

 

  Grazie al ritrovamento di uno scheletro di epoca longobarda, risalente al VII secolo dopo Cristo, collocato su una porzione muraria ai margini dell’area pensata per la costruzione dei bagni pubblici, un importante tassello si aggiungere alle conoscenze sulla antica  Teate; una scoperta fondamentale che aiuta a ricostruire ancora meglio la fisionomia della città e i suoi processi di trasformazione nel tempo. Il  muro romano di epoca augustea è posto  in posizione ortogonale rispetto a corso Marrucino ed è intersecato da una cisterna cinquecentesca collegata a un sottostante sistema idrico, sulla cui portata gli archeologi stanno ancora studiando.
 Adele Campanelli, responsabile della soprintendenza per la città antica e direttrice del museo la Civitella, ha spiegato : “il muro sul quale abbiamo rinvenuto la sepoltura, assolveva, in epoca augustea, a funzioni di terrazzamento del foro imperiale e il suo orientamento verso colle San Gallo (l’attuale piazza San Giustino), nonché la sua edificazione a margine dell’area in cui nel ‘96 riemersero resti del foro repubblicano, dimostra come la città sia stata sottoposta a radicali processi di trasformazione”.
Il muro, insomma, aiuta a comprendere meglio l’uso di Teate in un lasso di tempo che copre circa quattrocento anni storia, dalla repubblica (II secolo avanti Cristo) all’impero (I-II secolo dopo Cristo), “offrendo- spiega Campanelli- interessanti ricadute sull’assetto della città moderna”. Proseguono, intanto, e si ampliano i sondaggi nella parte di piazza Barbella individuata per un eventuale sbocco degli ascensori di collegamento al tunnel sotterraneo, abbracciando una zona di circa cento metri quadrati davanti palazzo Durini; un sorta di  prosecuzione degli scavi del ’96 durante i quali emersero le poderose mura di un edificio del foro repubblicano. “Una occasione irripetibile- ha affermato Campanelli parlando del progetto del Comune-  per offrire al visitatore uno spaccato archeologico di rara intensità”. 
 Intanto, Chieti si prepara ad ospitare i primi due giorni del convegno “Valerio Cianfarani e le culture medio-adriatiche” che inizierà venerdì 27 giugno nell’auditorium della Civitella per poi concludersi domenica 29 giugno a Teramo.Gli argomenti trattati saranno molteplici: dalle città romane abruzzesi ai culti e ai santuari della regione, fino a toccare il tema del popolamento del territorio abruzzese. Per l’occasione, la direttrice della Civitella Adele Campanelli presenterà il suo studio sul tempio di Casteldieri.

Grazie al ritrovamento di uno scheletro di epoca longobarda, risalente al VII secolo dopo Cristo, collocato su una porzione muraria ai margini dell’area pensata per la costruzione dei bagni pubblici, un importante tassello si aggiungere alle conoscenze sulla antica  Teate; una scoperta fondamentale che aiuta a ricostruire ancora meglio la fisionomia della città e i suoi processi di trasformazione nel tempo. Il  muro romano di epoca augustea è posto  in posizione ortogonale rispetto a corso Marrucino ed è intersecato da una cisterna cinquecentesca collegata a un sottostante sistema idrico, sulla cui portata gli archeologi stanno ancora studiando.
 Adele Campanelli, responsabile della soprintendenza per la città antica e direttrice del museo la Civitella, ha spiegato : “il muro sul quale abbiamo rinvenuto la sepoltura, assolveva, in epoca augustea, a funzioni di terrazzamento del foro imperiale e il suo orientamento verso colle San Gallo (l’attuale piazza San Giustino), nonché la sua edificazione a margine dell’area in cui nel ‘96 riemersero resti del foro repubblicano, dimostra come la città sia stata sottoposta a radicali processi di trasformazione”.
Il muro, insomma, aiuta a comprendere meglio l’uso di Teate in un lasso di tempo che copre circa quattrocento anni storia, dalla repubblica (II secolo avanti Cristo) all’impero (I-II secolo dopo Cristo), “offrendo- spiega Campanelli- interessanti ricadute sull’assetto della città moderna”. Proseguono, intanto, e si ampliano i sondaggi nella parte di piazza Barbella individuata per un eventuale sbocco degli ascensori di collegamento al tunnel sotterraneo, abbracciando una zona di circa cento metri quadrati davanti palazzo Durini; un sorta di  prosecuzione degli scavi del ’96 durante i quali emersero le poderose mura di un edificio del foro repubblicano. “Una occasione irripetibile- ha affermato Campanelli parlando del progetto del Comune-  per offrire al visitatore uno spaccato archeologico di rara intensità”. 
 Intanto, Chieti si prepara ad ospitare i primi due giorni del convegno “Valerio Cianfarani e le culture medio-adriatiche” che inizierà venerdì 27 giugno nell’auditorium della Civitella per poi concludersi domenica 29 giugno a Teramo.Gli argomenti trattati saranno molteplici: dalle città romane abruzzesi ai culti e ai santuari della regione, fino a toccare il tema del popolamento del territorio abruzzese. Per l’occasione, la direttrice della Civitella Adele Campanelli presenterà il suo studio sul tempio di Casteldieri.

 

 


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