Ombrina Mare, Vacca: "Gianni Chiodi si dimetta, palese incompetenza nel difendere l'Abruzzo"

"Connivenza tra parlamentari e Regione"

12 Aprile 2013   16:47  

"Avevamo promesso che avremmo aperto il Parlamento, stiamo cominciando dai Ministeri".

Inzia così la dichiarazione di Gianluca Vacca, deputato M5S.

"Il Ministero dello Sviluppo Economico delle società petrolifere: questo dovrebbe essere il nome del Ministero dell'Ambiente e di quello delle attività produttive!  Andando a fondo sulla vicenda di Ombrina mare attraverso l’esercizio “privilegiato” della facoltà di accesso agli atti che un deputato della Repubblica ha rispetto ad un comune cittadino, stiamo ricostruendo diversi passaggi poco chiari e che sembrerebbero rilevare molte incongruenze e irregolarità. Se dopo solo un mese, al primo approfondimento troviamo lettere di ringraziamento delle società petrolifere, procedure apparentemente rallentate o velocizzate a seconda degli interessati e atti da verificare non osiamo immaginare cosa troveremo con approfondimenti a tappeto su tutte le concessioni di idrocarburi".

Vogliamo sottolineare come le responsabilità non sono solo ascrivibili ai Ministeri ma anche agli interlocutori privilegiati come la Regione Abruzzo o i parlamentari abruzzesi della scorsa legislatura che hanno fatto poco o nulla per evitare il deturpamento del nostro mare e la distruzione della nostra economia. Al di là dei proclami, stiamo aspettando, inutilmente, che questi professionisti della politica mettano in campo la tanto sbandierata competenza e responsabilità nei confronti dell’Italia e degli italiani. 

Il Presidente della Regione Gianni Chiodi - continua Vacca- dovrebbe dimettersi, per palese incompetenza nel saper difendere gli interessi degli abruzzesi: ieri ha raggiunto il fondo, dichiarando di aver fatto riaprire il provvedimento quando questo non è mai stato chiuso, affermando di avere avuto un ruolo importante per bloccare il progetto quando l'unico intervento della Regione è stata una inutile lettera tardiva e senza rilievi importanti.

Se noi siamo gli inesperti della politica - prosegue il deputato 5 stelle- Chiodi e gli altri parlamentari abruzzesi che occupano le poltrone da anni sono dei poppanti che giocano con gli interessi dei cittadini".

"Queste alcune criticità evidenziate: dalla lettura della documentazione risultano ritardi clamorosi da parte del Ministero dell’Ambiente sulla conclusione della procedura di Via di Ombrina mare, le norme in vigore nel 2010 hanno determinato un parere negativo della commissione di VIA (7 otto 2010); di conseguenza il Ministero doveva  formulare il parere dopo aver recepito le eventuali osservazioni da parte della Società Medoilgas Italia SpA(8 nov 2010); si presume che tali osservazioni (forse anche quelle di altre società petrolifere poste nella medesima situazione dalla normativa vigente allora) abbiano indotto il Ministero dell’Ambiente a chiedere un parere esplicativo al Consiglio di stato sulla norma allora vigente (12 gen 2011). Tutto ciò ha fatto trascorrere ulteriore tempo rispetto ad un atto Ministeriale che ufficializzava  una Valutazione di Impatto Ambientale negativa. Il parere del Consiglio di Stato è stato espresso il 20 nov 2011 e sostanzialmente confermava quanto espresso (a nostro avviso chiaramente) dalla norma: i divieti contenuti nella norma valgono per tutti i permessi di prospezione, di ricerca e le concessioni di coltivazione con procedimenti non ancora conclusi a partire dal 2010. Da allora il Ministero dell’Ambiente non ha, colpevolmente e inspiegabilmente, mai adottato il parere NEGATIVO  espresso dalla commissione tecnica di VIA (dal 20 nov 2011). Come tutti sappiamo tra febbraio 2012 e agosto 2012, attraverso una serie di decreti legge e a colpi di fiducia, il Governo Monti si è strenuamente prodigato per salvare le concessioni di idrocarburi ignorando e affossando i territori e le istanze dei cittadini".

"NON E’ TUTTO- sottolinea Vacca- Non è la sola procedura di VIA a presentare lati oscuri.

Nel contempo c’è stata una azione “sinergica” del Ministero delle attività produttive con quello dell’Ambiente.

Con un apposito decreto del Direttore Generale (7 nov 2011) è stato sospeso il termine di scadenza della concessione di Ombrina (5 maggio 2011) fino a maggio 2012: il provvedimento era sopraggiunto a scadenza avvenuta della concessione. Ma non è solo questo il lato oscuro.

L’art 6 comma 10 della legge n. 9 del 1991 dispone che il Ministro può disporre il decorso del permesso: a tal proposito non capiamo perché il decorso del permesso sia stato disposto con un atto del Dirigente; non capiamo nemmeno perché nel dispositivo di decreto della successiva proroga (Decreto Direttore 27 aprile 2012 ) si richiami ad un Decreto Ministeriale di sospensione della concessione quando, effettivamente, era un Decreto del Direttore Terlizzese. Inoltre con nota del Ministero delle Attività Produttive si dichiarava che l’istruttoria di proroga poteva avere corso in relazione all’esito del rigetto del Ministero dell’Ambiente (che non è mai arrivato) e come sappiamo è stato, comunque, emanato".


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