Omicidio L'Aquila, il dramma della figlia sul luogo della strage: "So chi è stato"

18 Gennaio 2013   09:55  

Non si tratta mai di un caso isolato, quando un uomo uccide una donna, è sempre l'apice di un percorso violento, anche se solo nelle parole.

Questo dicono tutti gli studi riguardanti gli atti di violenza sulle donne.

E stavolta la storia che ha portato alla morte di una donna di 36 anni, Hrjeta Bosht e del suo nuovo compagno di 40 anni, Shpetin Hana per mano dell'ex compagno di lei  Burhan Kapplani di 49 anni, sembra non essere diversa. 

Chi lo conosceva bene diceva che l'omicida aveva minacciato ripetutamente di uccidere la sua ex, madre dei loro tre figli, tutti minorenni. 

Storie di gelosia, di contese, di amori che finiscono in odio, e che si trasformano in tragedia. Mincacce che nascondono una violenza, nutrita, custodita, e poi eseguita.

Una violenza anche se solo minacciata, nota in famiglia.

E così poco dopo l'omicidio a Bazzano, sul è giunta anche la figlia più grande della donna uccisa, 17enne, la quale prima di essere allontanata ha esclamato: "So chi è stato".

Incredulo il legale della vittima, Guglielmo Santella: "La mia assistita e la sua famiglia sono da tempo in Italia, sono persone oneste e corrette e dedite al lavoro", ha detto a caldo.

"Lei era separata ed aveva gli attriti tipici di una coppia separata con quattro figli - ha ammesso - Ma niente lasciava presagire ad un epilogo così tragico".

 


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