Omicidio Rea, gli avvocati di Parolisi: "Salvatore non teme la verità"

28 Giugno 2011   12:01  

"Salvatore Parolisi non teme la verità, al contrario, la cerca". E' per questo, argomenta l'avv. Valter Biscotti, che la difesa ha fatto richiesta di incidente probatorio sullo scenario dell'omicidio della moglie Melania Rea. Ora la procura di Ascoli Piceno ha due giorni di tempo dalla notifica dell'atto, depositata oggi, per formulare le proprie osservazioni al Gip. Il quale può accogliere l'istanza dei difensori di Parolisi, respingerla o differirla nel tempo.

La mossa dei difensori evidentemente è tesa anche ad accelerare la definizione della competenza territoriale dell'indagine, finora incardinata ad Ascoli Piceno, anche se Melania è stata quasi certamente uccisa nel Teramano, nel bosco delle Casermette di Civitella del Tronto, dove il cadavere è stato scoperto. Soprattutto, i legali del caporalmaggiore, che lo avevano consigliato di avvalersi della facoltà di non rispondere agli inquirenti perché il capo di incolpazione a suo carico era, a loro giudizio, "troppo fluido", pare vogliano spingere la pubblica accusa a scoprire le proprie carte.

Nell'invito a comparire notificato a Parolisi per il 24 giugno scorso infatti, l'omicidio di Melania veniva indicato all'interno di un possibile arco temporale compreso fra il 18 e il 20 aprile, e di un'area geografica ampia, che include Folignano (il paese in cui la coppia viveva), Ascoli Piceno, Colle San Marco e Civitella del Tronto. I pm peraltro hanno disposto il divieto di divulgazione di alcuni atti di indagine: la relazione finale sull'autopsia di Melania (non ancora depositata), gli accertamenti dei carabinieri del Ris e lo stesso interrogatorio di Parolisi. Se il Gip dovesse disporlo, l'incidente probatorio si svolgerebbe in contraddittorio con la procura e i suoi consulenti, con la difesa e i suoi periti ma anche con i periti nominati dai genitori e dal fratello di Melania Rea, che si sono costituiti parte offesa.


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