Omicidio Rea: il marito telefona a Melania un'ora dopo la scomparsa

27 Aprile 2011   12:15  

Importanti elementi stanno emergendo dall'esame dei tabulati telefonici nel caso dell'omicidio di Carmela Rea, detta Melania.

Il marito della vittima, caporalmaggiore e istruttore dell'Esercito Salvatore Parolisi, fa infatti dal suo cellulare, alle 15,20 di lunedi' pomeriggio, una telefonata alla moglie per rintracciarla dopo che lei si era allontanata dal parco giochi a Colle S.Marco (Ascoli), per andare in bagno in un ristorante del locale pianoro. La donna, secondo la ricostruzione fatta dal marito stesso e in parte confermata dal gestore di un chiosco bar molto vicino alla zona in cui Melania, assieme al marito e alla figlia di 18 mesi stavano giocando, si era allontanata intorno alle 14,30 e da allora non si e' piu' vista. Ecco allora che il coniuge la chiama circa 50 minuti dopo, e secondo i tabulati telefonici, il portatile della moglie aggancia la chiamata - senza pero' rispondere - proprio da una cella di Ripe di Civitella, 600 metri piu' in alto, e a 10 chilometri di distanza, verso sud, gia' oltre il confine marchigiano che si trova a meta' strada, a Colle S.Giacomo, sempre sulla Montagna dei Fiori. Insomma potrebbe essere che la donna uccisa con 35 coltellate si trovasse già sul luogo dove è stata trovata, massacrata da uno sconosciuto, certamente un uomo, gia' meno di un ora dopo la sua scomparsa.

Confermando, quindi, non solo che sia stata assassinata proprio al Chiosco della Pineta, nella frazione di Ripe, in mezzo ad un bosco fitto che si trova vicino all'area dove spesso vengono fatte esercitare nel tiro le giovani soldatesse della caserma Clementi di Ascoli - dove lavora Salvatore Parolisi, proprio come istruttore delle reclute femminili - ma anche che la donna potrebbe essere stata uccisa gia' in quel pomeriggio o nella serata, e non due giorni dopo, mercoledi' 20 aprile, quando e' stata trovata.

I dubbi sul delitto sono comunque ancora molti, gli investigatori stanno lavorando a 360 gradi sulla vicenda, con indagini che spaziano dalla caserma del marito di Melania agli amici e vicini di casa di Folignano (Ap), dove la coppia abitava, fino alle frequentazioni della famiglia di origine di Melania, a Somma Vesuviana (Napoli).

Di sicuro, comunque, c'è che negli ultimi 3 giorni si sta verificando meglio il racconto della scomparsa della donna fatto dallo stesso marito, che fino ad ora e' stato sempre molto disponibile con gli inquirenti. Tanto che ha consegnato a loro anche gli indumenti che vestiva in quel pomeriggio di lunedi' 18 aprile, per farli esaminare dai periti. Al momento per l'omicidio di Melania i sospettati restano diversi, ma non c'e' alcun indagato. E in paese, a Folignano, la maggioranza della gente non crede che uno dei residenti possa essere arrivato a tanto, forse per un rifiuto di attenzione da parte della giovane madre. Tanto piu' che la 29enne, seppur molto bella e solare, conduceva una vita abbastanza normale e riservata, non guidando neppure l'auto. Il giallo continua.


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