Alle 9 Salvatore Parolisi, dal 20 luglio in carcere a Teramo per l'omicidio della moglie Melania Rea, è atteso a L'Aquila per l'udienza al Tribunale del Riesame che dovrà decidere sulla sua scarcerazione.
In quattro mesi di indagini serrate sette pm e due gip di due Procure - quella di Ascoli e poi quella di Teramo - hanno smontato l'alibi del caporal maggiore ricostruendo dinamica e tempi dell'omicidio della giovane partenopea. Per l'accusa ad uccidere Melania, massacrata con 32 coltellate nel bosco di Ripe di Civitella, è stato il marito Salvatore Parolisi, 30 anni, in servizio alla caserma "Clementi" di Ascoli dove addestrava reclute donne.
Parolisi, che da indagato non ha mai parlato con i magistrati, ha annunciato tramite i suoi avvocati che oggi farà dichiarazioni spontanee. Molto probabilmente dirà che è innocente e ripeterà la sua versione. Dirà che quel pomeriggio del 18 aprile la moglie era con lui e con la figlioletta sul pianoro di Colle San Marco. Dirà che l'ha vista sparire mentre faceva dondolare la bambina sull'altalena. Melania - ha ripetuto sempre - si è allontanata in cerca di un bagno. Ma quel giorno, sul pianoro, nessuno avrebbe visto i due coniugi.
Oggi, forse, si capirà qualcosa di più.