Omicidio Rea: omicidio volontario, crudeltà, vilipendio i reati contestati a Parolisi

19 Luglio 2011   10:01  

Pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. Questi i motivi principali per cui il pool di magistrati ascolani Umberto Monti, Carmine Pirozzoli, Ettore Picardi e Cinzia Piccioni ha chiesto la detenzione in carcere per Salvatore Parolisi.

A lui sono contestati reati terribili: omicidio volontario pluriaggravato dal vincolo di parentela e crudeltà (pena che prevede l'ergastolo) e vilipendio di cadavere in eventuale concorso con altri.

E' chiaro che è aperta la possibilità che le ferite post mortem sul cadavere di Melania siano state inferte da persona diversa rispetto al marito.

Ipotesi che comunque gli inquirenti ritengono poco verosimile.

Ad inchiodare il caporalmaggiore - secondo quanto si legge nell'ordinanza - sono stati i risultati dell'autopsia effettuata dai medici legali Adriano Tagliabracci e Sabina Canestrai, che hanno stabilito che Melania è stata uccisa proprio nel lasso di tempo in cui il marito dice che si trovava con Melania e la figlioletta a colle San Marco (Ascoli Piceno).

Parolisi e la moglie uscirono dalla loro casa a Folignano tra le 14 e le 14.20 e lui ricomparve con la bambina, ma senza Melania, al pianoro intorno alle 15.30. Proprio in questo spazio temporale i medici legali hanno collocato la morte di Melania, avvenuta al Bosco delle Casermette come ha stabilito l'autopsia, ma anche lo studio degli schizzi di sangue.


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