Omicidio Rea: tre indizi incastrano Salvatore Parolisi

09 Maggio 2012   13:14  

Nell'inchiesta che investe Salvatore Parolisi, unico indagato dell'omicidio della moglie Melania Rea, sopraggiungono tre nuovi indizi che vanno a peggiorare la posizione del caporal maggiore.

Il primo riguarda il dna dell'uomo ritrovato nella bocca della donna, riconducibile secondo la difesa ad un bacio dato dai due prima della morte. La genetista Marina Baldi ha condotto un esperimento su 40 copie di volontari ed è arrivata alla conclusione che il dna lasciato così nella bocca di una persona in vita scompare dopo pochi minuti.

Il secondo l'appunto "papilloma virus" rinvenuto nell'agenda di coppia. La calligrafia potrebbe essere quella di Parolisi e starebbe a testimoniare una possibile infezione contratta dall'uomo a seguito di un rapporto sessuale con un'altra donna. Secondo l'accusa Melania potrebbe aver scoperto tale realtà e da ciò sarebbe scaturita la litigata che avrebbe portato all'omicidio.

Il terzo indizio è legato alla deposizione di un testimone che ricorda come Salvatore Parolisi, venti minuti dopo aver denunciato la scomparsa della moglie, avrebbe dichiarato "L'hanno presa e l'hanno ammazzata". L'uomo sarebbe rimasto colpito da una tale frase e in quel momento, rivolgendosi a Parolisi, rispose: "Come fa a dire una cosa del genere? Magari si è solo allontanata".



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