Omicidio Rigante: il presunto complice dei Ciarelli non risponde al Gip

26 Maggio 2012   17:23  

Si e' avvalso della facolta' di non rispondere Pasquale Di Giovanni, 28 anni, arrestato due giorni fa dalla polizia di Pescara per tentato omicidio premeditato, rapina aggravata e porto abusivo di armi, nei confronti di una prostituta nigeriana. Il difensore dell'uomo, l'avvocato Luca Sarodi, fara' ricorso al tribunale del Riesame dell'Aquila. Il pm titolare dell'inchiesta Giampiero Di Florio ha richiesto al gip Gianluca Sarandrea l'incidente probatorio per la ricognizione di persona.

Il tentato omicidio e' avvenuto il 25 aprile scorso, a Pescara, nella zona dei Colli di San Donato. Secondo l'accusa l'arrestato, dopo aver rapinato la straniera, l'avrebbe colpita al volto con un colpo di pistola. Prima di fuggire avrebbe anche tentato di sparare altri due colpi, ma fortunatamente la pistola si sarebbe inceppata.

Di Giovanni e' il cugino di cinque rom, tutti della famiglia Ciarelli, arrestati per l'omicidio di Domenico Rigante, avvenuto la sera del primo maggio scorso, a Pescara, in via Polacchi, e lavora nella scuderia di famiglia all'ippodromo di San Giovanni Teatino (Chieti).

Alcuni indizi portano a presumere che Di Giovanni possa in qualche modo aver preso parte alla spedizione punitiva di via Polacchi. Su questo aspetto pero' sono in corso ulteriori approfondimenti da parte degli investigatori e, per il momento, il 28enne deve rispondere solo dell'episodio del 25 aprile ai danni della nigeriana.


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