Omicidio Rigante, nel pomeriggio sentenza d'Appello, per la difesa fatto accidentale

23 Gennaio 2015   13:48  

E' prevista non prima delle 16 .30 la sentenza dei giudici della Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila sull'omicidio di Domenico Rigante, l'ultra' pescarese ucciso con un colpo di pistola la sera del primo maggio del 2012 in via Polacchi, a Pescara.

I giudici si sono appena ritirati in Camera di consiglio. Il principale imputato, Massimo Ciarelli, accusato di aver sparato un colpo di revolver al giovane Domenico Rigante sopra il gluteo - colpo poi rivelatosi fatale - e' stato condannato, in primo grado, il 3 febbraio scorso dal gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sandrea, a 30 anni di reclusione per omicidio volontario premeditato.

Gli altri imputati Domenico Ciarelli, nipote di Massimo, e i cugini Luigi, Antonio e Angelo Ciarelli, sono stati condannati, sempre in primo grado, con il rito abbreviato, a 19 anni e 4 mesi di reclusione per omicidio volontario.

Il pg Romolo Como ieri ha chiesto la conferma della condanna per tutti gli imputati.

Omicidio Rigante, difesa chiede derubricazione reato 

"Noi riteniamo che il fatto possa essere stato accidentale e comunque sicuramente non voluto, ed essendo un fatto non voluto chiediamo che ci sia una derubricazione in omicidio colposo o preterintenzionale perche' se per Massimo Ciarelli la sentenza sara' in questo senso ne beneficeranno anche i nostri assistiti".

Lo ha detto ha detto l'avvocato Giancarlo De Marco, legale di fiducia di Domenico Ciarelli, al termine dell'udienza sull'omicidio del tifoso pescarese Domenico Rigante.

"Nel caso in cui - ha proseguito - la Corte dovesse confermare l'ipotesi ritenuta valida in primo grado, noi riteniamo che per i concorrenti la posizione vada completamente distinta in quanto si tratta di un evento non voluto dagli stessi e da loro non posto in essere.

Credo, comunque, che la sentenza vada riformata sia per Massimo Ciarelli che per i concorrenti nel reato". Per quanto riguarda la testimonianza di ieri di Cosimo Nobile, uno dei capi del tifo organizzato biancazzurro, attualmente detenuto, l'avvocato De Marco crede che "la ritrattazione non sia una questione legata al risarcimento, perche' - ha continuato il legale - non mi risulta che i Ciarelli siano in grado di pagare alcun risarcimento. Quindi potrebbe essere stata una volonta' di Cosimo Nobile di dire come sono andate realmente le cose".

Per quanto riguarda invece l'accusa di tentato omicidio i fatti avvenuti all'esterno dell'abitazione di via Polacchi, l'avvocato De Marco ha detto che i difensori hanno chiesto l'assoluzione perche' il fatto non sussiste per tutti gli imputati.

"Riteniamo che per questo capo di imputazione l'assoluzione possa essere concessa a tutti perche' - ha sostenuto il difensore - a nostro avviso non c' e' stato nessuno tentativo di omicidio all'esterno dell'abitazione".


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