Omicidio a Martinsicuro, i 3 albanesi restano in carcere con l'accusa di concorso in omicidio

12 Giugno 2015   13:07  

 Per l'omicidio di Roberto Tizi, il 35enne di Martinsicuro (Teramo) freddato con tre colpi di pistola calibro 6.35 (a tempia, mandibola e avambraccio) domenica sera, sono finiti in carcere, su ordinde di custodia cautalare, il fratello di Arjan Ziu (reoconfesso del delitto ed arrestato lunedi' mattina) M.Z. di 52 anni, A.Z. Di 38 e R.Z. 25enne, tutti di etnia albanese e parenti fra loro.

Le immagini delle telecamere di zona da una parte, le testimonianze dall'altra (soprattutto della compagna di Tizi ferita di strisce nell'agguato di via De Gama) hanno guidato i carabinieri del comando provinciale di Teramo alla soluzione del caso in poco tempo.

Confermata l'ipotesi che il delitto aveva tratto origine dalla rissa scoppiata poche ore prima della tragedia in un bar della zona.

Un'offesa che Arjan doveva lavare con il sangue di Tizi.

Tutti gli indagati devono rispondere di concorso in omicidio volontariato.

Inoltre Tizi e' stato anche colpito con calci e pugni. Oltre all'accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi, si contesta anche il reato di porto abusivo di arma e relative munizioni e tentato omcidio nei confronti della compagna di Tizi.

I dettagli dell'operazione sono stati illustrati dal procuratore capo Antonio Guerriero, dal sostituto Bruno Auriemma, dai vertici dell'Arma tra cui il maggiore Nazario Giuliani.


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