Omicidio nel teramano: Di Clemente colpito più volte

15 Aprile 2013   12:59  

La Procura di Teramo ha affidato, stamane, l'incarico per l'esame autoptico sul corpo di Gabriele Di Clemente, il giardiniere di 72 anni ucciso nella notte tra sabato e domenica nella sua casa di via Volturno a Villa Fiore di Alba Adriatica (Teramo) per il cui delitto e' in stato di fermo, con l'accusa di omicidio, Andrea Marsili, di 43 anni del posto, amico della vittima il quale lo aveva ospitato a cena in casa sua prima che la lite degenerasse in omicidio.

Ad effettuare l'autopsia sara' Giuseppe Sciarra. La ricognizione cadaverica ha dimostrato, per ora, che oltre ad essere stato sgozzato, Di Clemente e' stato attinto in altre parti del corpo.

Sono presenti tagli e punture di lama, compatibili con il coltellino svizzero ritrovato dai carabinieri sulla scena del delitto, oltre a numerose ecchimosi e tumefazioni. Sono la prova che i due uomini hanno ingaggiato una lotta fisica cruenta, scattata per motivi che escludono la droga e la rapina.

L'abitazione del giardiniere,infatti, non e' stata trovata a soqquadro. L'arrestato, ieri, interrogato dal pm Bruno Auriemma pochi istanti dopo l'arresto, si e' avvalso formalmente della facolta' di non rispondere.

Fornira' la sua versione dei fatti, probabilmente domani, quando scadranno le 48 ore dello stato di fermo di polizia giudiziaria.

Agli investigatori i motivi che hanno guidato la mano di Marsili a pugnalare l'amico Di Clemente sono noti ma coperti, in questa fase dell'indagine, da segreto istruttorio.

I motivi restano quelli futili il che potrebbe costituire un aggravante insieme allo stato di ebbrezza alcolica se gli venissero contestati. Alla cena, poche ore prima del delitto, hanno partecipato in quattro.

Si tratta di amici di Di Clemente fuori dal giro della droga, vicini pero' al mondo dell'alcol.


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