Operazione Astra: arrestati i mercanti di coca e crack

01 Aprile 2009   16:24  

Con l'esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, eseguite ieri, la guardia di finaza di Chieti ha portato a conclusione l'indagine denominata 'Astra' nel settore del traffico e dello spaccio degli stupefacenti sgominando un sodalizio particolarmente inserito e attivo su Ortona. In carcere sono finiti Rocco di Tollo, 57 anni di Ortona, impiegato presso il locale ospedale, e gli albanesi Kozma Miu, 32 anni, e Mariglen Isaj, 26. Le accuse sono di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina. Le indagini, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il tenente colonnello Gabriele Miseri, comandante del nucleo di polizia tributaria del comando provinciale, erano state avviate un anno e mezzo fa incentrando l'attenzione proprio sull'abitazione di Di Tollo dalla quale si notava uno strano andirivieni di persone. Il resto lo hanno fatto i pedinamenti e le intercettazioni telefoniche. Dal Di Tollo si e' cosi' risaliti al gradino successivo, ovvero Kozma Miu, principale rifornitore di cocaina del Di Tollo, gia' arrestato lo scorso anno sempre per spaccio di droga (fu trovato in possesso di un chilo e mezzo di cocaina purissima) il quale si trovava agli arresti domiciliari. Kozma e' personaggio ben inserito a Ortona, dove lavora come muratore e gioca in una squadra di calcio dilettantistica, conosciuto come un bravo ragazzo. Secondo quanto emerso dalle indagini, l'albanese aveva contatti telefonici diretti con un suo connazionale di fatto domiciliato in Olanda, il quale materialmente gestiva l'illecito traffico di droga rifornando sia Kozma che l'altro albanese arrestato, Mariglen. Secondo gli inquirenti, Di Tollo aveva raggiunto un elevato grado di professionalita' nell'attivita' di spacciatore. Cosi' come e' pure emerso che quando Kozma non poteva reperire la droga dal nord Italia (Milano e Torino, dove lo stupefacente arrivata dall'Olanda) , contattava altri albanesi. A sua volta Mariglen si rivolgeva ad altri suoi connazionali domiciliati in altre citta' del centro Italia per reperire la droga. La cocaina importata era sempre purissima e veniva utilizzata anche per confezionare il micidiale crack. Di Tollo impartiva addirittura consigli telefonici su come realizzare la miscela. Al momento del suo arresto, i finanzieri hanno sequestrao nella sua abitazione alcune bottigliette di ammoniaca con cui confezionare il crack. Per eseguire le tre ordinanze di custodia in carcere, firmate dal gip di Chieti Marina Valente su richiesta del Pm Giuseppe Falasca, sono stati utilizzati 30 militari e due unita' cinofile. L'inchiesta vede complessivamente indagate 10 persone.

 


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