Opposizione all'attacco, variazione di bilancio illeggittima

Il Consiglio in prorogatio non poteva approvare

24 Luglio 2008   12:29  

La manovra finanziaria da 643 milioni di euro approvata ieri a L'Aquila dal Consiglio regionale abruzzese e' "illegittima", per l'opposizione di centrodestra, "travalica i poteri del Consiglio" e puo' "essere impugnata dal governo nazionale". Lo hanno dichiarato oggi, in conferenza stampa, i rappresentanti dell'opposizione che non hanno partecipato al voto, abbandonando l'aula. In base a quanto riferito, maggioranza e opposizione avevano concordato ieri mattina una manovra per far fronte ai debiti della sanita' per un importo di 250 milioni di euro. Una volta in aula, pero', i numeri sono cambiati e si e' capito - ha riferito l'opposizione - che la maggioranza si "sta mettendo da parte un salvadanaio per somme che non si conoscono, per fronteggiare debiti che stanno venendo a galla giorno per giorno e di cui non si ha certezza. Un modo, questo, per soddisfare i creditori, ma cio' vuol dire che chi ereditera' la Regione si trovera' un ulteriore buco". La manovra, tra l'altro, "non ha il requisito di urgenza e straordinarieta', e nonostante sia stata prospettata al centrodestra come strumento per evitare il commissariamento della sanita', comprende stanziamenti che nulla hanno a che fare con la sanita', e figurano anche 2 milioni di euro in piu' al Consiglio regionale come variazione di bilancio" - hanno messo in evidenza i consiglieri Pagano, Castiglione e D'Orazio. Proprio per stanziare fondi in favore del Consiglio sono state tagliate somme rilevanti alla cultura e alla internazionalizzazione delle imprese: alla cultura sono rimasti, ad esempio, solo 40mila euro, a fronte dei 665mila euro previsti in bilancio, per cui ci si chiede come si pagheranno il Festival del Jazz e il premio Michetti.

Commentando quanto avvenuto ieri a L'Aquila, il caprogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Nazario Pagano, ha parlato di un "irresponsabile atto di prevaricazione e arroganza istituzionale da parte di una maggioranza cieca. Il comportamento della maggioranza, o ex maggioranza, e' stato grave e in difformita' dalle posizioni assunte dal presidente vicario della Regione, Enrico Paolini, il quale continua a dichiarare che il Consiglio vive solo per l'ordinaria amministrazione. I poteri attenuati - ha osservato sempre Pagano - non possono consentire di fare qualunque cosa, invece ieri e' stata votata una manovra non improrogabile, o almeno non completamente improrogabile, e senza cercare un accordo con l'opposizione". Per Pagano, cosi' come per gli altri consiglieri di opposizione, "e' necessario andare al voto il prima possibile per ridare pieni poteri al consiglio regionale" anche se - ha aggiunto Maurizio Teodoro - "il centrosinistra non vuole le elezioni e intende spostare tutto a primavera prossima". Nel mirino dell'opposizione anche il voto "militare" di alcuni consiglieri - hanno detto dall'opposizione - e poi fondamentale e' stato l'apporto dei tre consiglieri surrogati. Benigno D'Orazio, che ha preparato una nota da inviare al governo sulla manovra di ieri, ha ironizzato sul fatto che "una volta dimesso Del Turco si e' raddoppiato, nel senso che e' stato sostituito sia in giunta che in Consiglio. Siamo alla follia". Non e' corretto, per Alfredo Catiglione, che "non ci dicano nulla di cosa stanno facendo in giunta" mentre per Bruno Di Paolo non e' accettabile che l'esecutivo si occupi, come accadra' oggi, della "gestione dei fondi per il volontariato e del conferimento di incarichi, a consiglio sciolto e giunta decapitata".


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